Jackie, Marilyn Monroe: tutte le donne (ufficiali e non) di John Kennedy
20 Novembre 2013 - di Claudia Montanari
ROMA – Affascinante, affabile, giovane. Piaceva a tutti John Fitzgerald Kennedy, che governò l’america dei primi anni ’60 per mille giorni prima di essere assassinato nel novembre del 1963. Voce rassicurante, fisico atletico, occhi dolci e di ghiaccio allo stesso tempo, conquistava tutti. E tutte. Il mondo ha pianto la sua morte, per anni quel grande “uomo di Stato” è stato rimpianto. Poi sono iniziate ad uscire, piano piano, tutte le debolezze che avevano costellato la sua vita, soprattutto in merito alle numerose donne che avrebbe avuto durante la sua carriera politica, prima e dopo il matrimonio con la Jacqueline.
La storia di John Kennedy la racconta Sveva Casati Modignani su Il Corriere della Sera. Lei di quel grande uomo di Stato ricorda tutto. E ricorda anche la “macchina del fango” che si mise in moto dopo la sua morte per cercare di screditarne l’immagine:
“Anno dopo anno, spuntarono memoriali di donne con le quali il più affascinante uomo politico del mondo aveva ampiamente tradito Jacqueline Bouvier, prima e dopo il matrimonio. L’amante più famosa fu Marilyn Monroe, ma pare che ce ne siano state altre, una quantità esagerata, stando ai gossip che da cinquant’anni tracciano il profilo di un maschio insaziabile”
Ma lei, Sveva Casati Modignani, non ci crede:
“Parlano di una incontenibile libido causata dai molti farmaci, soprattutto ormoni, che gli venivano somministrati per contrastare il dolore che lo affliggeva da quando, durante un’azione di guerra nel Pacifico, Kennedy fu ferito alla colonna vertebrale. Un uomo qualsiasi avrebbe chiesto la pensione di invalidità e avrebbe vissuto su una sedia a rotelle. Ma lui non era un uomo qualsiasi. Era ricchissimo e, nascondendo la sofferenza fisica, si buttò in politica e si aggiudicò la poltrona della presidenza più prestigiosa del mondo. Dicono che la sua vita sia stata costellata da una sequenza ininterrotta di incontri sessuali con giovani donne di ogni ceto sociale, tutte bellissime, tutte innamorate di lui. Erano stagiste della Casa Bianca, attrici, cantanti, prostitute, signore del jet set, giornaliste, segretarie, amanti di boss della mafia, come Sam Giancana, amico di Frank Sinatra. Ma io non ci credo”
Poi, i nomi. Una serie interminabile di nomi tra attrici di fama mondiale e anche meno, stagiste, segretarie..
“Dicono che al Carlyle Hotel si trastullasse con la bionda di Hollywood Angie Dickinson, quasi in contemporanea con la Monroe, la quale fece scandalo quando, durante un ricevimento per il suo compleanno, cantò con una voce carica di erotismo, «Happy Birthday, Mr. President». Dicono che la First Lady, abituata a tacere e far finta di niente, quella volta abbia affrontato l’attrice e, riferendosi al marito, le abbia detto: «Lo vuoi? Prenditelo, vieni al mio posto alla Casa Bianca, ma dovrai prenderti anche tutti i miei problemi». Marilyn morì pochi mesi dopo. A detta dei biografi, quella fu l’unica volta in cui Jacqueline si inalberò, perché di solito taceva, tenendo fede a un patto siglato con il suocero Joseph, in base al quale si impegnava a restare comunque e sempre accanto al presidente, avendo ricevuto in cambio un congruo compenso. Dicono pure che talvolta fosse lei a suggerire al marito quale fanciulla portarsi a letto e quale ignorare. Dicono che scherzasse con lui sulle due segretarie, soprannominate Fiddle e Faddle, cui il presidente dispensava i favori. Dicono che Jackie ingoiasse fiele soltanto quando lui si portava a letto le sue amiche. Altrimenti taceva e talvolta rincuorava la cognata Joan, che piangeva per le infedeltà del marito Ted, e che le dicesse: «Lascia perdere, tanto lo sai che i maschi di questa famiglia non sanno tenere chiusa la lampo dei pantaloni»”
E ancora:
“Dicono che, quando Jackie non c’era, di notte arrivassero alla Casa Bianca donne nascoste dentro il bagagliaio di un’auto e che il Presidente si intrattenesse con loro nei suoi uffici. Queste «consegne a domicilio» venivano rispedite al mittente nel giro di una manciata di minuti, giusto il tempo di scongiurare il mal di testa. Mentre altre duravano a lungo, come Pamela Turner, la avvenente addetta stampa di Jackie, che fu sua amante per tre anni. Tra le stagiste travolte dal fascino del giovane presidente, ci fu anche Mimi Beardsley Alford che ha scritto le sue memorie sui loro incontri, dichiarando che, alla fine, Kennedy amava una sola donna, sua moglie”.
Ma lei, Sveva Casati Modignani, lei non ci crede.