Jane Birkin si appella a Hermes: “Via il mio nome dalla borsa”
29 Luglio 2015 - di Silvia_Di_Pasquale
PARIGI – Jane Birkin si appella a Hermes: “Via il mio nome dalla borsa”. L’artista non desidera più che si utilizzi il suo nome per la leggendaria borsa di coccodrillo, oggetto del desiderio di milioni di donne in tutto il mondo. Il motivo? Secondo quanto riportato da La Stampa:
“L’artista ha denunciato di esser venuta a conoscenza della crudeltà dei metodi utilizzati per macellare i rettili e ha detto di aver firmato la petizione Mercy for Animals, Pietà per gli Animali, sponsorizzata dell’attore Joaquin Phoenix contro “tutti i comportamenti inadeguati contro gli aninmali”.
“Fabbricate interamente a mano in Francia da una sola persona che le firma con le sue iniziali – si legge sempre sul quotidiano torinese – le Birkin sono tra le borse più care del mondo. Furono “battezzate” così dopo un fatale incontro in aereo, all’inizio degli anni ’80, tra la cantante e attrice e l’allora presidente di Hermes, il leggendario Jean-Louis Dumas”.
Come specifica askanews, la casa di moda avrebbe tuttavia già espresso la sua posizione in comunicato: “Hermes rispetta e condivide la sua emozione ed è scioccata dalle recenti immagini diffuse” da Peta, afferma la maison, riferendosi ad un video dell’organizzazione animalista Peta. E poi ancora: “Una inchiesta è in corso nella allevamento del Texas. Ogni manifesta infrazione sarà sanzionata. (…) “ai suoi partner i più alti standard nel trattamento etico dei coccodrilli”. “Controlliamo le loro pratiche e le loro conformità cone le regole di macellazione fissate dai veterinari e con le regole stabilite dalla Convenzione di Washington del 1973”.