Juan Carlos tra capricci e scandali. E la Spagna non ama più la famiglia reale
17 Aprile 2013 - di Claudia Montanari
MADRID – In molti direbbero che è (quasi) tutta colpa di Juan Carlos. E forse buona parte della responsabilità, il re eterno Peter Pan ce l’ha. Il fatto è che negli ultimi anni la famiglia reale spagnola è sempre più debole, con una immagine ormai offuscata della sua grandiosità e potenza.
E se per molti anni, nel passato, i membri della famiglia reale di Spagna è stata trattata con profonda deferenza da parte sia del pubblico che della stampa e dai politici, adesso le cose sono profondamente cambiate.
Perché diciamolo, adesso la Spagna (come tutta Europa) è nel bel mezzo di una grossa crisi non solo economica, ma anche di identità. Ormai il re è sempre più mal visto anche dal popolo stesso. Noi italiani questo concetto lo possiamo capire bene. Perché in un certo senso il popolo spagnolo vedeva Juan Carlos un po’ come quello italiano vedeva Silvio Berlusconi. Certo, con tutte le differenze del caso, compresa quella di salute visto che Juan Carlos qualche “acciacco” qui e li un po’ serio lo manifesta mentre a noi toccano innocue uveiti.
Così in quel di Spagna, sempre più persone chiedono l’abdicazione di Juan Carlos a favore del principe ereditario Felipe.
Stampa e televisione ovviamente fanno il loro gioco: quasi ogni settimana la famiglia reale è al centro di scandali e accuse sia per quanto riguarda la vita personale di Juan Carlos e famiglia sia per quanto riguarda il “settore finanziario”.
Carmen Enríquez, che ha scritto numerosi libri sulla famiglia reale e che è stato corrispondente reale per la rete televisiva nazionale spagnola per quasi 20 anni, ha detto al New York Times: “Lo scudo protettivo della famiglia reale è scomparso. Siamo in una grave crisi, in cui i cittadini che fanno sacrifici vogliono essere al corrente di come viene speso ogni centesimo di denaro pubblico, anche da parte della monarchia”. E noi italiani, questo, riusciamo a capirlo bene.
E così anche la monarchia è stata investita dal ciclone e la scorsa domenica per le strade di Madrid si sono riversate migliaia di persone per chiedere la fine della monarchia e l’instaurazione della Terza Repubblica.
Il popolo vuole chiarezza e, per la prima volta nella storia della famiglia reale spagnola, agli inizi di Aprile il principale partito di opposizione socialista ha preso dei provvedimenti in Parlamento e ha in veste ufficiale chiesto informazioni riguardo le finanze personali del re.
A seguito di questa richiesta, è apparso sul quotidiano spagnolo El Mundo un rapporto che accusava Juan Carlos di aver nascosto soldi in conti bancari segreti in Svizzera, ereditati dal padre. La famiglia reale, per il momento, non risponde alle accuse ma certo la questione è bollente.
Insomma, la credibilità della famiglia reale spagnola è adesso ai minimi storici. E mentre Juan Carlos non smette di farne una sbagliata, tra un safari in cui si è portato appresso la principessa tedesca Corinna Zu Sayn Wittengstein (in barba all’amatissima Regina Sofia) e una foto che lo ritraeva insieme ad un elefante ucciso durante una battuta di caccia (che è costata al re non solo la rottura di un femore, ma anche il “posto” di presidente onorario del WWF) lo scandalo degli scandali non ha tardato a manifestarsi quando sono usciti allo scoperto i guai giudiziari di Inaki Urdangarin, genero di Juan Carlos dunque marito dell’infanta Cristina, figlia del re, nonché prima esponente della corona spagnola ad essere indagata.