Krizia, perché si chiamava così? Da Platone alla vanità femminile
7 Dicembre 2015 - di Claudia Montanari
ROMA – Krizia, perché si chiamava così? Da Platone alla vanità femminile. Krizia, al secolo Mariuccia Mandelli, è morta all’età di 90 anni. La stilista ha fatto un pezzo di storia della moda italiana e ci lascia un patrimonio culturale importante. In queste ore tanto si è detto di Krizia, non tutti però conoscono l’origine del suo eclettico nome.
Krizia, infatti, non è un nome d’arte qualunque ma è tratto dall’ultimo Dialogo incompiuto di Platone, Κριτίας. Tale opera è incentrata sulla vanità femminile e già il nome, dunque, spiega molto di questa stilista così originale e in controtendenza. Krizia ha fatto la storia della moda italiana dagli anni ’60 in poi, accanto a Ferrè, Armani, Versace e Valentino. È Krizia che ha portato in passerella e poi negli armadi di tutte le donne pullover tricottati e uno stile libero da fronzoli e fastidi. Dopotutto, in una recente intervista Krizia aveva dichiarato:
“La mia donna è libera, capace di divertirsi con quello che indossa. Non ho mai avuto delle icone femminili, dei modelli. Purtroppo oggi c’è troppa tendenza a cercare approvazione, si cerca di essere trendy, ma credo che quando si cerca di esserlo si è già fuori dalla moda”.
Dopo un periodo di difficoltà, legate anche a una malattia che aveva colpito la signora Mandelli, il marchio era stato acquistato nel 2014, sembra per 35 milioni di dollari, dall’imprenditrice cinese Zhu Chongyun, a capo del gruppo Shenzen Marisfrolg Fashion, che è diventata così presidente e direttore creativo del marchio, credendo profondamente nel suo patrimonio e nelle sue potenzialità. Krizia dava così l’addio alle passerelle che l’avevano vista protagonista per 60 anni. La prima collezione femminile firmata da Zhu Chongyun era stata presentata a settembre del 2014, alle sfilate milanesi della primavera-estate 2015.
Krizia era nata a Bergamo e aveva 90 anni. Secondo quanto spiegato da una sua collaboratrice, la stilista è morta “improvvisamente” nella sua casa a Milano per un malore. Il marito, Aldo Pinto, coetaneo, era al suo fianco. I funerali si svolgeranno mercoledì, alle 11, nella chiesa di Sant’Angelo in via della Moscova nel capoluogo lombardo.