La ricetta elettronica diventa definitiva: non servirà più andare dal medico
12 Maggio 2023 - di Claudia Montanari
La ricetta elettronica diventa definitiva: la misura è presente nel Dl Semplificazioni approvato dal Consiglio dei Ministri. Come funziona.
La ricetta cartacea non esisterà più. Nel nuovo Decreto Legge appena approvato dal Governo, la ricetta elettronica diventa definitiva e, in questo modo, non sarà più necessario doversi recare dal medico, risparmiando tempo, rendendo gli studi medici meno affollati e ovviamente riducendo gli sprechi di carta.
Una novità importante che interesserà sia la ricetta rossa che quella bianca, che il cittadino potrà ricevere via mail o anche su Whatsapp.
Come funziona la ricetta elettronica
Questo tipo di ricetta non è nuova, è stata ufficialmente introdotta nel periodo dell’emergenza Covid. Il medico dovrà registrare sul Sistema Tessera Sanitaria i dati del paziente e della prescrizione. L’NRE, ovvero il numero di ricetta elettronica, potrà essere inviato al paziente in due modi: o tramite posta elettronica come file allegato oppure via SMS, WhatsApp, Telegram o altra applicazione per smartphone.
Una volta ottenuto l’NRE il paziente potrà recarsi in farmacia e riferire il codice mostrando anche la tessera sanitaria.
Per i pazienti cronici, la ricetta dematerializzata sarà valida per un anno e permetterà di fare scorta di farmaci per 30 giorni di terapia, sempre in base alle indicazioni del medico.
Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, spiega:
“Abbiamo reso strutturale la ricetta elettronica, sia quella rossa che quella bianca, molto apprezzata da cittadini e medici. Abbiamo ritenuto che fosse giusto porre fine alla sperimentazione e alle proroghe per semplificare il lavoro dei medici di famiglia e la vita dei cittadini che non dovranno recarsi negli studi medici ma potranno ricevere la ricetta tramite mail o altri canali sul proprio cellulare”.
Una importante novità
Si tratta, afferma il ministro, di una “importante novità”.
“Un malato cronico ha bisogno periodicamente di assumere lo stesso farmaco – aggiunge il ministro – grazie a questa norma i pazienti o chi si prende cura di loro in caso di non autosufficienza, hanno il doppio vantaggio di non dover andare ripetutamente dal medico per ritirare la ricetta e ripetutamente in farmacia per ritirare i farmaci. Non dimentichiamo che molti pazienti cronici sono persone anziane, spesso affette da più di una patologia cronica, non autosufficienti o che hanno difficoltà a spostarsi. È evidente la portata semplificativa di questa misura non solo per le persone ma anche per i medici di famiglia per i quali si alleggerisce il carico di lavoro amministrativo a vantaggio della cura dei pazienti”.
Una norma anche per le carenze di medicinali
Il disegno di legge approvato contiene anche una norma per far fronte alle carenze di medicinali che modifica l’attuale normativa rendendo più tempestiva la comunicazione in caso di carenza e agevolando l’approvvigionamento dei farmaci. In particolare, si stabilisce che la comunicazione delle aziende all’Aifa, in caso di interruzione temporanea o definitiva della commercializzazione di un farmaco, riguardi le singole confezioni dei medicinali e che la comunicazione di carenza sia effettuata entro due mesi e non più quattro. Ciò consentirà ai medici di valutare per tempo i farmaci da prescrivere per il regolare proseguimento della terapia, evitando disorientamento e disagio ai pazienti preventivamente informati. .