La Street Artist Laika dedica l’8 marzo alle donne ucraine con un murales
8 Marzo 2022 - di Silvia_Di_Pasquale
Nella notte tra il 7 e l’8 marzo, la Street Artist Laika ha affisso a piazzale Ostiense (nei pressi della metro Piramide di Roma) la sua nuova opera dedicata alle donne ucraine e russe. Il poster, infatti, raffigura due donne abbracciate e piangenti vestite coi colori delle bandiere ucraina e russa.
“É un 8 marzo drammatico. La guerra che sta imperversando colpisce in modo particolare donne e bambini, le vittime civili si contano a decine di migliaia, dopo anni di conflitto iniziato nel 2014 e che vive in queste settimane un’escalation devastante. Le donne ucraine e quelle russe sono unite dalle atrocità che stanno subendo. Chi ha perso la casa, chi un marito, un figlio, chi la propria stessa vita in una guerra tra popoli fratelli che, tutto ad un tratto, si trovano nemici per gli interessi economici e politici di chi li governa. E poi ci arrivano le immagini dei negoziati di pace in cui non è presente nemmeno una donna. Oggi voglio celebrare tutte le donne russe e ucraine perché nessuna di loro avrebbe voluto questa guerra”, ha dichiarato l’artista.
8 marzo di denuncia e mobilitazioni in trenta città.
Ci sarà uno sciopero e una grande manifestazione a Roma organizzati, come ogni anno, dal movimento “femminista e transfemminista” italiano Non Una di Meno. Il corteo attraverserà nel pomeriggio il centro della Capitale, da piazza della Repubblica fino ad arrivare in prossimità di piazza Venezia, per denunciare il lavoro sempre più precario, le tante donne che lo hanno perso, ma in primis “per fermare la guerra in Ucraina ma anche l’invio di armi dall’Italia e dai paesi europei” per denunciare che “le pesanti sanzioni volute dalla Nato e approvate dall’Ue colpiranno la popolazione ed avranno conseguenze anche in Europa”, per esprimere solidarietà alle tante ucraine che lavorano in Italia. E anche per reclamare “giustizia sociale sociale e climatica, ridistribuzione della ricchezza, autodeterminazione e libertà di movimento per chi fugge dalla guerra, dalla fame, dalle catastrofi ambientali e da violenze”.