Letizia Ortiz, che imbarazzo: la cognata giudicata per frode
29 Gennaio 2016 - di Claudia Montanari
MADRID – Letizia Ortiz, che imbarazzo: la cognata giudicata per frode. Imbarazzo nella corte reale di Spagna: l’Infanta Cristina, sorella di re Felipe VI di Spagna nonchè cognata di Letizia Ortiz, sarà giudicata per frode fiscale. A riportare la notizia è il Corriere della Sera, secondo cui l’Infanta Cristina verrà giudicata nonostante la Procura anticorruzione e l’Avvocatura dello Stato avessero chiesto l’archiviazione delle imputazioni contro di lei. Questa notizia è un duro colpo per la famiglia reale Spagnola, che negli ultimi anni è al centro di diverse polemiche anche per via dell’eccessive spese pubbliche di Juan Carlos, padre di re Filippo. Re Filippo e Letizia Ortiz hanno portato una ventata di freschezza e novità negli ultimi anni ma questo nuovo processo contro Infanta Cristina rischia di minare ancora una volta la credibilità della Famiglia Reale. Si legge sul Corriere della Sera:
“I giudici del tribunale provinciale delle Baleari, da dove è partita l’indagine contro il marito dell’Infanta, hanno stabilito ieri con una decisione lunga 85 pagine che Cristina di Borbone dovrà rispondere insieme ad Iñaki Urdangarin — ex giocatore di pallamano — per il cosiddetto «caso Nóos», rifiutando di applicare un precedente giuridico che a suo tempo evitò il processo (e il carcere) al presidente del Banco di Santander, Emilio Botín. La figlia dell’ex re Juan Carlos, 50 anni, è stata denunciata dal sindacato di destra Manos Limpias (Mani pulite), il processo contro di lei, il marito e altri 16 coimputati si è aperto a Palma di Maiorca l’11 gennaio scorso. La Procura e l’Avvocatura di Stato avevano chiesto l’archiviazione della posizione dell’Infanta e la prosecuzione del processo esclusivamente per Urdangarin, che Cristina ha sposato nel 1997 e con cui ha avuto quattro figli. Nel ricorso presentato dalla difesa si sosteneva che non è possibile processare qualcuno per un delitto fiscale basandosi esclusivamente sulla denuncia di una parte civile e non di un organo dello Stato. Ma i giudici hanno sottolineato che il caso in questione è distinto da quello di Botín, perché Urdangarin deve rispondere di un reato con risvolti penali, e Cristina probabilmente era al corrente delle azioni illegali del consorte. Una decisione in contrasto con il pubblico ministero Pedro Horrach, il quale ritiene che giudicare la Borbone «è un’ingiustificata forma di discriminazione»”.