L’obesità ti uccide: pesava 254 chili, morta a 20 anni
8 Settembre 2015 - di Claudia Montanari
BRIGHTON (GB) – L’obesità ti uccide: pesava 254 chili, morta a 20 anni. Non ce l’ha fatta Samantha: all’età di 20 anni la giovane ragazza è morta per arresto cardiaco, quando il suo peso corporeo era arrivato a 254 chili. La storia di Samantha, però, è ancora più triste: la ragazza infatti era stata portata via da casa dei genitori dai servizi sociali per cercare di controllare il suo rapporto morboso e patologico con il cibo. La sua alimentazione era infatti diventata un problema serio per lei e i genitori non riuscivano più a gestirlo. Così i servizi sociali hanno deciso di ricoverarla in una clinica che potesse aiutarla a sconfiggere i suoi disturbi alimentari ma Samantha Packham, di Brighton, non ce l’ha fatta ed è morta per arresto cardiaco davanti agli occhi sconvolti della madre.
I genitori di Samantha, Malcolm e Jan, hanno confessato a Sunday People che probabilmente avrebbero potuto fare qualcosa in più per salvare la loro figlia. Ma nella stessa circostanza, hanno anche attaccato i servizi sociali perché una delle famiglie a cui Samantha era stata affidata, la lasciava mangiare da sola. E Samantha, che non riusciva a controllarsi, si rifugiava sempre in cibi take-away, che non facevano che aumentare i suoi problemi. Oltre ai problemi con l’alimentazione, Samantha aveva anche problemi di apprendimento. I problemi di Samantha con il cibo sono cominciati quando lei era ancora giovanissima. I genitori non hanno saputo gestire il problema spiegando che, quando una bimba è tanto piccola, non è facile (né educativo) toglierle il cibo di bocca. A casa provavano a preparare pasti sani ma Samantha, sulla via per la scuola, si fermava al supermercato a comprare ciò che si desiderava: cioccolata e biscotti. Tuttavia, pur sapendo che quelle cose sarebbero state deleterie per la figlia, non la hanno mai privata della paghetta che Samantha utilizzava solo ed esclusivamente per comprare da mangiare.