Lucia Annibali, sfregiata da acido: “Ecco il mio volto, nuovo inizio”
9 Settembre 2013 - di Claudia Montanari
PESARO – “Ecco le mie foto”. Lucia Annibali fa pubblicare, tramite il Corriere della Sera, alcune foto che la ritraggono dopo 7 operazioni che ha dovuto effettuare dopo essere stata sfregiata con l’acido.
Sono passati circa 5 mesi dal tragico giorno in cui Lucia Annibali, avvocato, fu aggredita e sfregiata con l’acido mentre stava rientrando a casa sua a Pesaro dopo una lezione in palestra, ma il ricordo è vivido nella sua mente e non potrà mai essere cancellato.
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“Sono pronta – racconta sorridente l’avvocatessa – del resto sarò un’altra Lucia per tutta la vita, non posso continuare a nascondermi. Il 18 settembre compio 36 anni e per me questo sarà anche l’anno zero. Rinasco”.
Una tragica vicenda che Lucia ha combattuto fin dal primo giorno e a cui non ha dato il permesso di portarle via la voglia di vivere e di rinascere:
“Ricomincio tutto daccapo con la mia nuova faccia, con il naso un po’ così, con gli occhi fra l’orientale e la riempita di botte, con le sopracciglia da tatuare e la bocca buona per sorridere, finalmente, dopo l’ultima operazione. Ma posso fare di meglio e di più. Sono sicura che so fare di meglio e di più»”
LA STORIA – Una vicenda triste e ingiusta quella di Lucia, costretta ad essere operata già 7 volte a seguito dell’aggressione con acido. Si legge sul Corriere della Sera:
“Niente sarà più come prima e lo sapeva fin troppo bene chi l’ha voluta sfregiare così, una sera di cinque mesi fa. Lei rientrava a casa, a Pesaro, uno sconosciuto incappucciato l’aspettava dentro l’appartamento «armato» di un barattolo di acido. Nemmeno il tempo di aprire la porta e quel liquido è finito sulla fronte, sugli occhi, sulle guance, ha fatto il suo lavoro, ha corroso la pelle in un momento. È colato giù, verso il mento mentre Lucia sentiva la faccia «friggere», come dice lei, mentre urlava e urlava, «è stato lui, il mio ex»”
E proprio il suo ex, Luca Varani, è considerato dalla procura il mandante dell’agguato realizzato da due sicari albanesi.
Un rapporto malato quello tra Lucia e Luca. Scrive il Corriere della Sera:
“Il racconto di un legame strappato e ricucito più volte fino a quando la tela dei sentimenti non ha più retto. E dopo l’addio è stato un crescendo di risentimento e persecuzione. Così la riassumono i venti carabinieri che hanno lavorato giorno e notte al «caso Annibali» e così ha raccontato Lucia che ha interrogato i suoi ricordi mille volte per aiutarli a mettere assieme le accuse”.
Lucia racconta al Corriere della Sera:
«Quello che so di lui è nelle carte, fuori dall’inchiesta non voglio più nemmeno nominarlo. La sua sorte non mi interessa minimamente. Devo pensare a me e a guarire il più possibile, lo devo a me stessa. Voglio riordinare la vita partendo proprio da quello che mi è successo. Devo dire la verità, non sto morendo dalla voglia di tornare al mio lavoro di avvocatessa, e invece mi piacerebbe moltissimo aiutare in qualche modo gli ustionati, occuparmi delle donne schiacciate da uomini inetti e incapaci di convivere con le loro fragilità. Alle donne voglio dire “voletevi bene, tanto, tantissimo. Credete in voi stesse e sappiate che ogni atto di violenza subita non dipende mai da voi che amate l’uomo sbagliato ma da lui che lo commette”. Agli ustionati come me invece dico di tenere duro e avere pazienza, tanta pazienza».
Ed è la pazienza, il coraggio e la voglia di vivere che hanno sempre permesso a Lucia di non arrendersi. Perché il carnefice di Lucia voleva abbatterla ma, evidentemente, non aveva mai fatto i conti con la forza di volontà della sua vittima.
Per vedere le foto di Lucia pronta alla sua nuova vita sul Corriere della Sera clicca qui.