Ma quali foto rubate? La campagna Vuitton con Michael Phelps è già uscita sui giornali
19 Agosto 2012 - di marina_cavallo
MILANO – Ieri su Repubblica.it è uscito un articolo a titolo “Phelps, medaglie a rischio per le borse di Vuitton” in cui si affermava che “Phelps potrebbe rischiare di perdere i 4 ori e i 2 argenti conquistati a Londra a causa di alcune sue foto comparse su Internet, relative ad una sua campagna pubblicitaria per il marchio Louis Vuitton, in violazione della regola del CIO. Il Comitato Olimpico Internazionale, infatti, nella regola numero 40, vieta agli atleti di pubblicizzare marchi che non siano fornitori ufficiali in un periodo di un mese, a cavallo della celebrazione dell’evento olimpico. Le foto in questione sarebbero state ‘rubate’ e messe su Internet a mo’ di scoop, col rischio di mettere nei guai il nuotatore americano, che rischia anche di perdere le medaglie conquistate. A tranquillizzare i tifosi dello ‘Squalo’ è Peter Carlisle, suo storico agente, che chiarisce che le foto sono state pubblicate su diversi siti Internet, senza autorizzazione, da una fonte ancora non nota: “Phelps non ha violato la regola numero 40, tutto qui – ha detto Carlisle all’Associated Press – tutto quello che è importa è se l’atleta abbia permesso o meno l’uso di quell’immagine e non è il caso di Michael. Le immagini non sono state riviste né tantomeno approvate: un atleta non può controllare usi non autorizzati più di quanto un qualunque cittadino non possa garantire che un ladro entri in casa sua”.
Questa spiegazione di Carlisle, di foto rubate e apparse solo sul web, va a scontrarsi però con quanto abbiamo potuto vedere aprendo D la Repubblica uscito ieri 18 agosto: nella seconda e terza di copertina compariva la foto incriminata inserita nella pubblicità di Louis Vuitton. Carlisle vuol forse farci credere che un colosso come Louis Vuitton pubblichi la foto di un personaggio quale Phelps, nella storia con 19 medaglie, senza la sua autorizzazione? Ci permettiamo di dubitarne!