Malasanità anche in GB: dichiarata morta, scoperta viva dal marito
10 Marzo 2014 - di Claudia Montanari
PUDSEY (GRAN BRETAGNA) – Una donna malata di leucemia è stata dichiarata morta ma, quando il compagno è corso all’ospedale per darle l’ultimo saluto, si è accorto che la donna respirava ancora.
Una terribile storia di “malasanità” all’estero ci viene raccontata dal Daily Mail. Alla famiglia di Ann Saville, una donna malata di leucemia, è stato detto tramite una telefonata da parte del personale ospedaliero che la donna era improvvisamente morta. Eppure il compagno di Ann, non appena arrivato al capezzale della donna, si è accorto che respirava ancora. Quando infatti le ha preso la mano per dirle addio un’ultima volta, si è accorto che la donna era ancora calda e ha sentito il battito. Come si legge sul Daily Mail l’uomo, che si chiama John Harrison, ha raccontato:
“Lei era ancora calda e ho sentito che c’era il battito. Ho detto alle infermiere: “È ancora viva!” E mi hanno risposto:. “Lei non lo è, è una reazione involontaria”.
Eppure gli infermieri devono essersi resi conto dell’errore, tanto che hanno immediatamente chiamato il medico. Ma il signor Harrison sostiene che il medico ci avrebbe messo più di un’ora per arrivare e per questo, ora, teme che la compagna possa aver subito danni cerebrali durante l’accaduto:
“Non posso credere a ciò che è successo. Sono professionisti, si suppone sappiano quello che stanno facendo”.
Sembra proprio che il problema della “malasanità” non sia circoscritto solo in Italia. Il terribile errore avvenuto alla signora Saville all’Ospedale di St. James, Leeds, sembra infatti essere solo l’ultimo di una serie di scandali che hanno colpito il Servizio Sanitario Nazionale della Gran Bretagna (NHS) negli ultimi mesi.
Alla signora Saville è stata diagnosticata una leucemia nel mese di dicembre 2013 e inizialmente è stata sottoposta ad una cura di chemioterapia. Secondo quanto raccontato dal signor Harrison, compagno della donna da più di 30 anni, a febbraio scorso aveva ricevuto una telefonata dove la sua donna gli riferiva che i medici l’avrebbero dimessa entro cinque giorni:
“Stava recuperando brillantemente e non c’erano problemi. Ma alle 5.30 del mattino seguente, mi ha chiamato un’infermiera. Mi ha detto che Ann era stata trovata accasciata sul letto. Ha detto che non respirava, non c’era polso, e non c’erano segni vitali. Questo è ciò che ha detto l’infermiera – parola per parola. Poi ha detto: “Non saltare in macchina per correre qui, perché non c’è niente che possiamo fare”.
Inoltre, all’uomo era stato detto che l’equipe di rianimazione aveva cercato di soccorrere la donna per circa mezz’ora, invano.
Sempre secondo quanto riporta il Daily Mail, John Harrison ha raccontato che quando è arrivato in ospedale ha chiesto alle infermiere di poter salutare la donna per un’ultima volta:
“Le infermiere me lo hanno permesso e hanno detto: “Non faccia caso se sembra che stia respirando, si tratta di una reazione involontaria. Lei è morta, non c’è più niente che possiamo fare’”. Come ho preso la sua mano tra le mie ho capito subito che era ancora viva”.
Il signor Harrison ha immediatamente riferito alle infermiere che il battito c’era ancora e che la donna era calda e gli è stato risposto che “si stava facendo sopraffare dalle emozioni”. Ma lui, convinto di ciò che aveva visto e sentito, ha insistito:
“Lei è ancora viva. Voglio che facciate qualcosa, e voglio che facciate ora!”
Infine, un’infermiera l’ha controllata e sentito il battito:
“Poi hanno cercato di dirmi che era morta, ma che era tornata in vita. Ma io sono assolutamente certo che si sbagliavano, e che lei era sempre stata viva. A me non è sembrata affatto morta. Piuttosto sembrava che stasse soffrendo. Il suo respiro era flebile, non respirava facilmente. Se non fossi stato lì, sono sicuro che lei sarebbe morta, e questa volta per davvero. Ho detto ad uno dei medici: “Stavate per portarla all’obitorio e metterla in frigo, non è vero?”.
Dopo l’incidente, i medici gli hanno detto di credere che la donna non avrebbe resistito per più di 72 ore. Questo, però, è avvenuto circa due settimane fa e la donna è ancora viva.
Ora è stata aperta un’indagine interna, ma il signor Harrison non si fida più dell’ospedale e vuole che l’inchiesta venga affidata a persone esterne. La signora Saville,è probabile abbia riportato danni al cervello come predetto dai medici. L’uomo ha concluso:
“I suoi occhi sono aperti, ma non ha nessuna reazione quando la gente entra nella stanza”.