Maria Grazia Capulli morta, offesa su Fb perché vegetariana
23 Ottobre 2015 - di Silvia_Di_Pasquale
ROMA – Maria Grazia Capulli morta, offesa su Fb perché vegetariana. Un post oltraggioso è comparso sulla pagina Facebook dell’Associazione Italiana Carnivori. Si tratta di un post che prende di mira la giornalista del Tg2, venuta a mancare lo scorso 21 ottobre. Motivo? La sua scelta di non mangiare carne. “Giornalista vegetariana muore di tumore e ora i nostri vegazzari cosa hanno da dire? Avete toppato”, questa la frase scritta sulla foto che ritrae la Capulli con un agnellino in braccio. Come prevedibile, tantissimi sono stati i commenti di persone che hanno comunicato il loro sdegno per quanto scritto sulla pagina. A colpire è anche la leggerezza con cui l’autore del post parla delle cause che avrebbero portato alla morte della giornalista, un tumore, sul quale la pagina evidentemente specula. Secondo quanto riportato da Yahoo.com,
“La giornalista era testimonial dell’associazione Animal Equality, si batteva per i diritti degli animali, seguiva una dieta vegetariana e ha prestato il suo volto per una campagna contro l’abbattimento degli agnelli nel periodo pasquale”.
Maria Grazia Capulli era una donna che amava la vita, che amava gli animali: così la ricordano i colleghi. Era uno dei volti più noti del TG2. Ma non solo: era anche una donna gentile, umile, delicata e amorevole. Su Raidue Maria Grazia Capullo conduceva l’edizione delle ore 13.00. Era inviata della redazione Cultura, è stata anche ideatrice della rubrica “Tutto il bello che c’è”. La giornalista era nata a Macerata il 15 agosto del 1960. Si era laurata con lode in lettere classiche all’Università di Macerata e successivamente aveva collaborato con Il Messaggero e il Corriere Adriatico. È stata poi assunta in RAI riuscendo a distinguersi sempre per bravura e professionalità. Marcello Masi, direttore del Tg2, l’ha ricordata così:
“Era una grande professionista, scrupolosa, sensibile e attenta. Fino a 48 ore fa era a lavorare con noi. C’è un dolore palpabile in tutta la redazione. Era una grande professionista, scrupolosa, sensibile e attenta. Una penna di quelle che il servizio pubblico dovrà rimpiangere. Amava il suo lavoro e il Tg2 era la sua famiglia”.