Marilyn Monroe e Joe DiMaggio: libro racconta i segreti del loro amore
12 Giugno 2014 - di Claudia Montanari
ROMA – Marilyn Monroe e Joe DiMaggio. Così innamorati, poi folli, poi cattivi, poi innamorati ancora, poi velenosi. Una storia tanto burrascosa quanto sconvolgente, un amore in tempesta. Due anime unite dal matrimonio e divise poi da un divorzio inevitabile: lei, il mito americano degli anni ’50, e lui, il coriaceo sportivo icona di un’era.
Una storia drammatica, affascinante, avvincente, che viene narrata nella biografia di prossima uscita firmata David Heimann: “Joe and Marilyn, legends in love”.
Numerose sono le testimonianze di cui Heimann si è servito per ricostruire l’amore sincero e burrascoso tra Marilyn e Joe. A partire dal figlio di Di Maggio, Joe junior. Come scrive Claudio Angelini sul Messaggero, Joe junior racconta di una “ordinaria colluttazione notturna” tra suo padre e Marilyn:
«Mi sono svegliato sentendo che papà e Marilyn urlavano. Dopo un po’ lei ha cominciato a correre per le scale e mio padre le è corso dietro, l’ha presa per i capelli e l’ha riportata indietro. Il giorno dopo ho chiesto a Marilyn che cosa fosse successo e lei mi ha risposto di non preoccuparmi, tutto era ok»”
La realtà era che il tarlo della gelosia non aveva lasciato immune nemmeno il grande Joe DiMaggio. Come si legge sul Messaggero:
“Aveva conosciuto l’attrice nel ’52, quando lei era alle prime armi e lui stava abbandonando lo sport. Si era fatto anche giurare che lei gli avrebbe sottoposto tutti i copioni dei suoi film e si sarebbe vestita in modo castigato. Niente minigonne o camicette scollate. Insomma doveva sembrare una collegiale se non proprio un’orsolina. Lei per un po’ di tempo rispettò l’accordo, almeno sul piano formale, ma non lo rispettò mai su quello sostanziale. Il suo primo flirt extraconiugale fu con il suo professore di dizione, un certo Hal Schaefer, ma Joe se ne accorse, anche grazie all’aiuto di Frank Sinatra, cui lo legavano rapporti di fraterna amicizia. Erano entrambi famosi, entrambi italo-americani ed entrambi avevano avuto la fortuna (o la sfortuna) di sposare due simboli del sesso, non del tutto inclini alla fedeltà”
LA MISSIONE PUNITIVA DI JOE DI MAGGIO:
Una volta scoperta la relazione della moglie con il maestro di dizione, Joe volle organizzare una spedizione punitiva. Scrive Claudio Angelini:
“Ormai Di Maggio e la Monroe si stavano per separare, ma questo non calmò l’ex campione di baseball, anzi. Risultato, una missione punitiva e un appartamento distrutto ad Hollywood. Solo che Joe sbagliò casa. Era convinto che tra quelle mura sua moglie e il suo “voice coach” stessero consumando un rapporto fedifrago, solo che distrusse l’appartamento di una vicina, che poi fu risarcita generosamente da Frank Sinatra, il quale si sentiva corresponsabile della scorribanda dell’amico. Erano altri tempi e i due riuscirono a mettere il silenziatore alla stampa. L’unica eccezione fu un giornaletto locale che uscì con questo titolo: «Il raid della porta sbagliata». Poi Marilyn spiccò il volo, conobbe Marlon Brando, Arthur Miller e John e Bob Kennedy, ma la sua fragilità fu messa a nudo dal cinismo dei suoi partner e Joe riapparve per aiutarla nei momenti estremi. Del resto lei lo aveva sposato a 25 anni (lui ne aveva 37) proprio perché sentiva un disperato bisogno di una figura paterna. Non aveva mai conosciuto suo padre e sua madre era una povera donna maltrattata e malata”
Un amore finito, quello tra Marilyn e Joe, che non in realtà non finì mai. Le rimase accanto anche quando all’attrice fu diagnosticata una grave forma di schizofrenia paranoica. E Marilym che una volta disse alle sue amiche:
«Se non ci fosse stato Joe, chissà quante volte mi sarei uccisa».
Poi, la morte di Marilyn, a soli 36 anni. E Di Maggio fu l’unico che le rimase accanto. E poi la morte di DiMaggio, e le sue ultime parole:
«Finalmente rivedrò Marilyn»