Maryam Mirzakhani: prima donna al mondo a vincere il “Nobel” per la matematica
14 Agosto 2014 - di Claudia Montanari
SEUL – Si chiama Maryam Mirzakhani, ha 37 anni, è iraniana ed è la prima donna al mondo a vincere il “Nobel” per la matematica. Prima di lei in 80 anni il premio è stato vinto solo da uomini. Maryam, iraniana naturalizzata statunitense, ha vinto la medaglia “Fields”, premio che in ambito matematico è considerato come un “Nobel”, per i suoi studi sulla geometria iperbolica.
Si legge su La Stampa:
“La medaglia, assieme al premio da 15mila dollari canadesi, poco più di 10mila euro, viene assegnata ogni 4 anni a quattro specialisti che si sono distinti nel campo dei numeri che abbiano meno di 40 anni. Quest’anno, oltre a Mirzakhani, che insegna a Stanford, in California, il premio della International Mathematical Union (Icm)è andato anche a Martin Hairer, Manjul Bhargava e Artur Avila“
Il matematico Piergiorgio Odifreddi spiega su La Stampa:
“«Quella iperbolica è una delle tre grandi geometrie che si conoscono dal 1800. Quella euclidea è la più conosciuta, poi ci sono quella sferica e appunto la iperbolica. La terza è quella che meglio si adatta a descrivere lo spazio fisico, lo stesso Einstein quando ha enunciato la sua teoria della relatività si è accorto che lo spazio-tempo è “curvo”, e segue proprio le leggi della geometria iperbolica. Le equazioni sviluppate dalla ricercatrice risolvono uno dei problemi più grandi di questa geometria, cioè come calcolare i volumi»”
Il mito secondo cui la matematica sarebbe una disciplina per uomini è ormai sfatato. L’ex ministro per la Ricerca Maria Chiara Carrozza, che è stata anche rettore della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, spiega:
“L’esempio di Mirzakhani può però “rassicurare” le giovani donne che si avvicinano alle materie scientifiche. «Quando ho letto la notizia sono stata molto contenta – afferma Carrozza – perché questo è un bel segnale che attrarrà e rassicurerà le giovani ragazze che si vogliono avvicinare alla matematica, e potrà servire anche ai maschi che ancora pensano che non sia una cosa adatta alle donne».
Secondo l’ex ministro in Italia si dovrebbe fare di più per aumentare il tasso di presenza femminile nelle facoltà scientifiche. «Nel mondo, soprattutto negli Usa, ci sono programmi appositi, uno dei quali varato dallo stesso presidente Barack Obama – sottolinea – non si tratta di trovare delle scorciatoie per le ragazze, ma di incoraggiarle a scegliere queste materie»”