Mutilazioni genitali a 60 bambine: orrore nella civile Svezia
24 Giugno 2014 - di Claudia Montanari
NORRKOPING (SVEZIA) – 60 bambine e ragazzine tra i 4 e i 14 anni hanno subito mutilazione genitale. Non stiamo parlando dell’Africa, ma della Svezia, paese scandinavo in cui la pratica della mutilazione genitale è illegale dal 1982.
Orrore, amarezza e indignazione. La Svezia, paese classificato da sempre come tra i più civilizzati e con una elevata sensibilizzazione verso la difesa dei diritti umani, è stata travolto dalla realtà dei fatti.
Secondo quanto si legge su La Stampa, i servizi sanitati di Norrkoping, in Svezia, hanno scoperto 60 bambine tra i 4 e i 14 anni a cui è stata praticata la mutilazione genitale. Scrive Monica Perosino su La Stampa:
“La maggior parte è stata vittima della peggiore forma di mutilazione «rituale», con l’asportazione totale di clitoride e grandi labbra e l’area genitale cucita quasi completamente. In Svezia la pratica è illegale già dal 1982 (in Italia solo dal 2006), e viene punita con quattro anni di prigione, dieci nei casi più gravi. Dal 1999 è reato anche se praticata in altri Paesi. E ora l’allarme è altissimo, visto che molte mutilazioni vengono fatte all’estero, durante le vacanze estive, quando molte famiglie tornano ai loro Paesi d’origine dove sono ancora
Secondo l’Eige -agenzia europea per l’uguaglianza di genere, la diffusione di questa pratica in Svezia è aumentata, coincidendo anche con il flusso migratorio dall’Africa subsahariana negli anni ’80. Gli effetti delle mutilazioni genitali sulle bambine sono devastanti:
“Infezioni gravissime, infertilità, disturbi psichici, emicranie, crampi e, naturalmente, l’annientamento completo e definitivo della vita sessuale. «Abbiamo scoperto le mutilazioni durante i colloqui periodici con gli studenti: è stato uno choc – dice Juno Blom, direttrice del Dipartimento di sostenibilità sociale dell’Östergötland – . Questo è un risveglio vergognoso per tutti noi». «Il caso Norrköping – spiega Blom – potrebbe essere strumentalizzato da forze xenofobe. Esacerbare ancora di più le tensioni. Non deve succedere. Qui in Svezia è incredibilmente importante che tutti siano trattati allo stesso modo»”