L’Italia ci aveva creduto, ma Nicole non molla…
24 Luglio 2012 - di Claudia Montanari
ROMA – Tutto quel popolo italiano caduto quasi nel “panico” di fronte all’armante notizia secondo cui Nicole Minetti sembrava fosse stata invitata a dimettersi, può star tranquillo. Le corse disperate per accaparrarsi l’ultima bottiglia di spumante non sono più necessarie perché la stessa Nicole Minetti, in una intervista a “Chi”, smentisce il fatto.
“Io non sono andata ad Arcore perché Silvio Berlusconi ha chiesto le mie dimissioni. Il presidente le mie dimissioni non le ha mai chieste. Questo è importante dirlo” ha puntualizzato la Consigliera.
“D’altronde, le dimissioni sono un fatto estremamente personale. Nessuno può obbligare un rappresentante delle istituzioni a dimettersi. Non sono neppure andata, come ho letto da qualche parte, a contrattare la mia buonuscita. Non stiamo parlando di calciomercato. Sono andata dal presidente – spiega Minetti – semplicemente per capire come poter gestire la bufera mediatica, che si è creata intorno a questo caso. L’ho chiamato io per chiedergli un colloquio, tutto qui”. E aggiunge: ”Berlusconi mi ha detto che non dovevo farlo. Per due motivi. Le mie dimissioni agli occhi di tanta gente sarebbero apparse come un’ammissione di colpa, anche riguardo dell’inchiesta giudiziaria in corso. E poi, dato che per natura lui è una persona combattiva, mi ha esortato a resistere”.
Nicole Minetti prende poi la palla al balzo per rispondere a alcuni dei suoi compagni di partito che erano stati favorevoli ad un suo eventuale passo indietro. Di Angelino Alfano dice : “Peccato che non abbia motivato questa risposta”. Segue la sortita su Daniela Santanchè. ”Non è stata tenera nei miei confronti. Ha detto: ‘L’era delle Minetti è fi – ni – ta’. Che cosa voleva dire? Mi aspettavo da lei un minimo di solidarietà. Facciamo ogni giorno una guerra, sgomitando per accaparrarci le nostre piccole vittorie, soprattutto in politica, che è un mondo dominato dai maschi. E poi parli così? Le sue dichiarazioni mi hanno delusa”.
Quanto all’ipotesi di lasciare il Consiglio regionale, “se prima ero orientata alle dimissioni – risponde Minetti – dopo tutto quello che mi hanno scaricato addosso, un po’ mi sono incattivita. Comunque una cosa è certa:se deciderò di dimettermi, lo farò prima di ottobre. Così chiuderei la bocca a quelli che pensano che io mi dimetterò solo dopo che sarà passata più della metà della legislatura per prendermi la pensione”.
Nell’intervista spunta anche l’affaire intercettazioni, con gli stralci di conversazione in cui Minetti, al telefono con un’amica, attaccava Berlusconi definendolo ‘un pezzo di m… ‘. “Quando si è infuriati – risponde la consigliera – si esagera, si dicono cose che non si pensano anche delle persone a cui si vuole più bene”. E quando le chiamate sono diventate di dominio pubblico, ”se avessi avuto davanti a me un burrone – ammette Minetti – mi ci sarei buttata a volo d’angelo. Ho alzato il telefono e l’ho chiamato. Mamma mia, che paura… Stavo malissimo. Grazie al cielo, lui è un grande, ha capito e mi ha perdonata”.