MILANO – Per la Asl gli omosessuali sono soggetti non “normali” e da curare. Ecco perché l’attivista per i diritti degli omosessuali Francesco Zanardi ha presentato un esposto al Tribunale di Milano. Lo ha riportato il “Fatto Quotidiano”.
“Dagli atti della Asl”, sostiene Zanardi, “emerge che l’Azienda ha assegnato almeno 2.600 euro all’associazione Agapo (Associazione di Genitori e Amici di Persone Omosessuali) per la gestione del servizio telefonico ‘Amico segreto’”.
Poi continua: “Leggendo i documenti Agapo emerge l’idea che le persone omosessuali siano soggetti da curare”. Zanardi vuole accertare “perché, e in base a quali criteri, la Asl abbia fornito contributi pubblici per un servizio telefonico che, tra l’altro, funziona appena un’ora al giorno”.
I testi incriminati: “Abbiamo dovuto constatare che dal momento che i nostri figli sono entrati nei circuiti del mondo gay, si è aperta, o si è allargata, una profonda spaccatura della loro per sonalità”. Ancora: “Ogni manifestazione dell’umana debolezza è da considerare non estranea a noi stessi e può essere utilizzata per la crescita della persona, purché non negata, né presentata come espressione di normalità”. E ancora: “Aiutaci Signore a vivere con serenità la nostra relazione con lui, perché solo dall’amore può venire la guarigione. Oh Signore dà serenità e forza al nostro matrimonio perché noi stessi riusciamo a essere uomo e donna come a te piace”.
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