ROMA – La Chiesa di Papa Francesco pronta ad accogliere la prima donna cardinale? È di qualche giorno la notizia secondo cui Papa Francesco il prossimo mese di Febbraio creerà nuovi cardinali e la novità ha dato il via ad analisi, “scommesse” e supposizioni sui giornali e sul web.
Tra le varie analisi in merito a come potrebbe essere il nuovo volto della chiesa “dirigenziale” che uscirà dal prossimo consistoro, vi sono anche numerose supposizioni secondo cui Papa Francesco creerà la prima donna cardinale. In merito, sono stati fatti anche alcuni nomi di donne “papabili” come quello di Linda Hogan, teologa irlandese molto amata dai media.
Fabrizio Anselmo su Italia Oggi scrive:
“Da settembre se ne parla con una certa regolarità. Papa Francesco potrebbe presto creare una donna cardinale“
Lucetta Scaraffia, storica, editorialista dell’Osservatore Romano, intervistata da Formiche.net rilancia:
“La Chiesa è fatta da donne e da uomini, e non è giusto che le decisioni importanti che la riguardano vengano prese dagli uomini solamente, senza neppure ascoltare le donne”.
“«I cardinali non devono essere necessariamente ordinati sacerdoti – ha spiegato Scaraffia – e in passato ci sono stati anche cardinali non ordinati. Una legge canonica del 1917 stabilisce però che vengano ordinati sacerdoti e vescovi, ma è una norma che potrebbe essere abrogata: le donne, quindi, potrebbero essere nominate cardinale senza toccare la scabrosa faccenda dell’ordinazione sacerdotale»”.
La storica ha continuato:
«C’è chi dice che in passato sia il cardinale Ratzinger con Madre Teresa, che Giovanni Paolo II con Chiara Lubich, avessero pensato a questa ipotesi. Potrebbe essere un modo per dare un ruolo importante alle donne nella Chiesa, ma non sarebbe neppure necessario: le donne potrebbero ricoprire ruoli direttivi anche senza diventare cardinali».
Tuttavia, come si legge su LaStampa.it, il portavoce del vaticano, padre Federico Lombardi, sembra aver smentito questa presunta direzione di Papa Francesco definendo «neanche lontanamente realistica» l’inclusione di una donna nel prossimo concistoro.
Del resto non è una novità che lo stesso Bergoglio abbia più volte definito il “clericalismo” come una malattia della Chiesa e il cardinalato femminile risulterebbe, a tutti gli effetti, una clericalizzazione delle donne.
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