Protesi mammarie Pip: un po’ di chiarezza
27 Gennaio 2012 - di Claudia Montanari
ROMA- Le notizie riguardo la pericolosità delle protesi PIP hanno provocato un’ondata di allarmismo e molte pazienti si sentono obbligate a sostituire le proprie protesi PIP con altre più sicure.
Le principali associazioni scientifiche e gli organi istituzionali rassicurano che la sostituzione va fatta solo in caso di rottura della protesi. Tuttavia è bene ricordare che la salute fisica dipende anche dal benessere psicologico: sapere che nel proprio corpo è presente un corpo estraneo non perfettamente a norma può essere fonte di stress e preoccupazione.
Altro canone incisivo: la disponibilità economica. Ovvero chi può permetterselo decide liberamente di sostituire le protesi difettose con delle altre di più alto livello. Chi invece non può spendere ulteriori soldi per l’operazione è costretto a rivolgersi al Servizio Sanitario Nazionale, il quale però, giustamente, non prevede la sostituzione di protesi mammarie se non in caso di rottura.
Il dott. Gaetano Esposito specialista in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva del presidio integrato “Santa Caterina della Rosa” di Roma aiuta a chiarire i fatti.
“Avendo di recente portato avanti l’iniziativa di effettuare gli interventi di chirurgia estetica in regime di intramoenia all’interno della struttura pubblica, sono giornalmente contattato da numerose pazienti che mi chiedono la possibilità di effettuare la sostituzione a carico del SSN, ma ad esse non posso fare altro che confermare le indicazioni del ministero. Stimolato da ciò ho però ritenuto di aiutare queste pazienti prevedendo la possibilità di effettuare l’intervento di sostituzione all’interno della struttura pubblica ad un costo veramente basso. Sto anche adoperandomi presso le principali case produttrici di protesi di buona qualità affinché assicurino a queste pazienti particolari agevolazioni economiche.”
http://www.daysurgeryroma.org/a-l-p-i/alpi-chirurgia-plastica/tariffario-ospedale/