ROMA – Gli effetti della crisi in Italia ormai sono noti a tutti, ma i dati Istat pubblicati sul rapporto 2011 sulla povertà sono allarmanti: nel Sud Italia una famiglia su quattro è povera, ovvero il 23,3 %. Anche la povertà relativa è in aumento in meridione, laddove è considerato “relativamente povero” un nucleo familiare formato da due persone con un reddito complessivo che non superi i 1.011,03 euro. Nel 2011 l’11,1% delle famiglie in Italia è relativamente povero, per un totale di circa 8,1 milioni di persone e il 5,2% lo è in termini assoluti: circa 3,4 milioni di persone.
La sostanziale stabilità della povertà relativa rispetto all’anno precedente deriva dal peggioramento del fenomeno per le famiglie in cui non vi sono redditi da lavoro o vi sono operai, compensato dalla diminuzione della povertà tra le famiglie di dirigenti/impiegati. E’ peggiorata dunque la condizione delle famiglie operaie: il 15,4% di queste (15,1% nel 2010) è relativamente povera, il 7,5% (6,4% nel 2010) è assolutamente povera. Migliora invece la condizione delle famiglie di dipendenti o dirigenti. Nel 2010 era relativamente povero il 5,3%, nel 2011 il 4,4%. Per quanto riguarda la povertà assoluta, l’incidenza nel 2010 era dell’1,4%; nel 2011 dell’1,3%.
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