Scuola, prof sul piede di guerra: nuovo orario di 24 h a settimana? 29mila precari in più
12 Ottobre 2012 - di luiss_vcontursi
ROMA – La scuola è in tumulto: la legge di stabilità ha stabilito che gli insegnanti dovranno lavorare 24 ore settimanali, invece delle 18 finora stabilite. Questo significa che ci saranno molti esuberi, perché gli orari che prima venivano coperti da due insegnanti ora verranno coperti da uno solo. I primi calcoli dicono che la nuova norma produrrebbe un taglio di 29 mila precari e un risparmio di 1 miliardo. Convocati per uno sciopero generale insieme agli studenti che protestano contro la riforma di legge Aprea uscita dalla Commissione Cultura, i docenti vogliono capire meglio le “voci” sulla bozza del ministero del Tesoro, né confermata né smentita, che annuncia i nuovi pesanti tagli.
L’allarme lanciato dai sindacati si fonda su calcoli e stime provenienti da fonti ministeriali, molto più pesanti rispetto anche a quelli circolati ieri (11 ottobre) che parlavano di 6400 precari tagliati e 180 milioni di euro di risparmio nel comparto scuola. Il carico maggiore di ore settimanali sui 170 mila docenti delle medie e i 238 mila delle superiori, senza il corrispettivo salariale, consentirà di impiegare il personale docente interno per coprire le supplenze brevi e soprattutto gli “spezzoni”, lasciando fuori 25 mila posti più i 4 mila degli insegnanti di sostegno.
Gli “spezzoni” sono quelle ore di attività didattica che rimangono scoperte dopo l’assegnazione ad ogni singolo docente delle classi per le ore previste dai programmi ministeriali. Mettendo insieme tutti gli spezzoni e tutte le supplenze si arriva a una cifra complessiva di un miliardo, contro i 180 milioni annunciati. Intollerabile, secondo i sindacati, in un comparto, come quello della scuola, che dal 2008 ha subito minori finanziamenti per 8 miliardi e mezzo. Oltre, ovviamente, al blocco dei contratti, degli scatti di anzianità, alla cancellazione delle indennità di vacanza contrattuale. “Siamo all’accanimento contrattuale” protesta Mimmo Pantaleo, segretario nazionale della Cgil Scuola.