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Province: la lista di tutti i nuovi accorpamenti. Prato – Firenze insieme…

2 Novembre 2012 - di Claudia Montanari

ROMA – È stato approvato il 31 ottobre dal Consiglio dei ministri il nuovo decreto legge di riordino delle province, che ha ridisegnato da Nord a Sud Italia una vera e propria “rivoluzione” geografica e politico – istituzionale. Scrive Adnkronos infatti che “il dl prevede la riduzione da 86 a 51 province a statuto ordinario comprese le città metropolitane. E il governo, in conferenza stampa, ha distribuito una cartina geografica in cui i confini delle nuove province sono segnati in rosso”.

Di seguito la lista degli accorpamenti:

La Lombardia passa da 12 a 7: Varese, Como e Lecco insieme, Monza-Brienza inglobata nell’area metropolitana di Milano, e un’altra provincia sarà formata da Lodi, Cremona e Mantova.

Il Piemonte passa da 8 a 5: vengono riunite Asti e Alessandria, Biella e Vercelli e ancora Verbano-Cusio-Ossola e Novara.

Il Veneto vede una riduzione da da 7 a 5: sono accorpate Verona e Rovigo, Treviso e Padova.

L’Emilia Romagna passa da 9 a 5: vanno insieme Piacenza e Parma, Reggio Emilia e Modena, Ravenna, Forli’-Cesena e Rimini.

La Liguria passa da 4 a 3 con l’accorpamento di Imperia e Savona.

La Toscana da 10 a 4: insieme in un’unica provincia Massa-Carrara, Lucca, Pisa e Livorno; Firenze, Pistoia e Prato insieme, e ancora Siena con Grosseto.

Le Marche passano da 5 a 3: in base all’accorpamento di Macerata, Fermo e Ascoli Piceno.

L’Umbria da 2 a 1: Perugia e Terni insieme.

Il Lazio passa da 5 a 4: con Latina e Frosinone insieme.

L’Abruzzo da 4 a 2: L’Aquila e Teramo riunite e Pescara con Chieti.

Il Molise passa da 2 a 1: Isernia e Campobasso insieme.

La Campania da 5 a 4: con l’accorpamento di Benevento e Avellino.

La Puglia da 6 a 4: si accorpano Foggia con Barletta-Andria-Trani e Taranto con Brindisi.

La Basilicata: da 2 a 1: Matera e Potenza insieme.

La Calabria passa da 5 a 3: insieme Crotone, Catanzaro e Vibo Valentia.

Si salvano dall’abolizione le Province di Sondrio e di Belluno che restano autonome pur non rientrando nei paletti fissati dall’esecutivo per i nuovi enti (almeno 350mila abitanti e 2500 kmq di estensione). Anche Arezzo, su cui c’era era stata inizialmente una ‘battaglia’ di cifre legata agli ultimi dati disponibili del censimento sulla popolazione, non viene accorpata ad altri enti.