Race for the Cure 2023, a Roma torna la corsa contro il tumore al seno
21 Aprile 2023 - di Claudia Montanari
Roma torna a tingersi di rosa per ospitare la Race for the Cure, la più grande manifestazione al mondo per la lotta ai tumori del seno. Evento simbolo dell’associazione Komen Italia, “la Race ha permesso, dal 2000 a oggi, di raccogliere e investire in ricerca su cura e prevenzione dei tumori 23 milioni di euro”.
A spiegarlo, durante la presentazione dell’evento al Coni, è stato il fondatore di Komen Italia Riccardo Masetti, direttore dell’Unità di Chirurgia Senologica della Fondazione Policlinico Gemelli Irccs.
Le date della Race for the Cure a Roma
Dal 4 al 7 maggio negli oltre 100 stand e negli spazi dedicati al Circo Massimo sarà possibile partecipare gratuitamente ad attività di sport, fitness, sana alimentazione, benessere psicologico e conferenze. L’elemento centrale sarà il Villaggio della Salute dove verranno offerti esami diagnostici gratuiti di screening.
Domenica 7 maggio avrà poi luogo la celebre Race for te Cure, che per la 24/ma edizione, oltre alla tradizionale passeggiata di 2 km e alla corsa di 5 Km aperta a tutti, includerà un percorso di 8 Km riservato agli atleti.
Dopo la Capitale, la manifestazione coinvolgerà altre 5 città Italiane, Bari, Brescia, Bologna (dove sarà inaugurata dal ministro della Ricerca Anna Maria Bernini), Napoli e Matera.
“Il Circo Massimo – spiega Daniela Terribile, presidente di Komen Italia – sarà popolato con oltre 25.000 mq di stand. Il Villaggio della Salute costituisce un esempio di offerta medico-diagnostica, rivolta alla prevenzione gratuita e aperta a tutti. Sarà infatti possibile usufruire gratuitamente di consulenze specialistiche ed esami diagnostici dedicati alla prevenzione ad ampio spettro, superando le oltre 1500 prestazioni erogate lo scorso anno”.
Nel Villaggio Race come sempre ci sarà un’area di incontro dedicata alle “Donne in Rosa”, che con le loro testimonianze e alla condivisione delle loro esperienze hanno sensibilizzato l’opinione pubblica e favorito un cambiamento culturale nell’approccio alla malattia, trasferendo speranza alle 56.000 donne che ogni anno in Italia hanno una diagnosi di tumore del seno.