Monturano: rapina in gioielleria. Morta una donna
6 Aprile 2012 - di Claudia Montanari
MONTURANO (FERMO) – Si chiamava Rosa, la donna morta nel corso di una rapina ai danni di una gioielleria di Monturano. Faceva parte del trio di rapinatori che hanno fatto irruzione il 4 aprile mattina nel negozio.
La rapina è avvenuta nella gioielleria Cifola e a colpirla è stato il gioielliere, che per difendersi dall’assalto del commando ha impugnato una pistola e ha fatto fuoco.
Si legge sul quotidiano “Il Giornale”: “Monte Urano, nemmeno novemila anime che si conoscono tutte, in provincia di Fermo. Sono le 9.45 quando il commando entra in azione. Qui nessuno se l’aspetterebbe. Arrivano in tre: la rapinatrice e due colleghi. Chiedono di vedere dei gioielli, sempre quella la scusa, un regalo, un matrimonio da celebrare, un compleanno… Il negoziante «apparrecchia» il banco. A questo punto scatta l’azione. Violenta, improvvisa. Un colpo semplice, nelle previsioni dei malviventi. La minaccia della loro finta arma, un po’ di botte in testa al gioielliere, poi, una volta legato, tutto di conseguenza. Si arraffa quanto è disponibile e lo si obbliga ad aprire la cassaforte.
Ma ecco il contrattempo, l’allarme. Non ci avevano pensato e non si sono accorti che fosse scattato. È suonato contemporaneamente nell’abitazione del padre di Cifola e nella stazione dei carabinieri”
”Ero incaprettato, non respiravo, ero avvolto dal nastro adesivo. Mi hanno trascinato dietro e quando gli ho detto che dovevo aprirla io la cassaforte loro mi hanno slegato le mani. Nel frattempo e’ arrivato mio padre” dichiara Francesco Cifola ”Quando loro sono andati verso mio padre ho visto la pistola…Non ho capito piu’ niente…”, ha aggiunto l’uomo, che porta ancora i segni della tragica rapina: una vistosa fasciatura al braccio destro, il collare e un cerotto sulla tempia. L’uomo, infatti, è stato ripetutamente colpito dai banditi con il calcio di una pistola che poi si è rivelata essere una scacciacani.