Le sei regole “salva-saldi”: come uscire vincenti dalle svendite
2 Gennaio 2012 - di Claudia Montanari
Oggi 2 Gennaio 2012 è la data ufficiale di inizio saldi. Vi è poi stata la data ufficiosa, quella che ha accompagnato le vendite pre e post Natale per mezzo di svendite sotto banco e ribassi. In fondo il Codacons parla chiaro: quest’anno le famiglie italiane spenderanno il 30% in meno rispetto agli altri anni e l’investimento medio previsto a famiglia è intorno ai 400 euro.
400 Euro che, comunque, verranno spesi perchè si sa, in fondo fare shopping fa bene all’animo e alla psiche. Ma i saldi sono davvero sempre convenienti? O esiste un filo sottile che lega la nostra voglia di acquistare alla “svendita” e la comunissima “bidonata”?
Viene in nostro soccorso Eldar Shafir, fondatore dell’economia comportamentale e che ha studiato i meccanismi emotivi che governano il modo di spendere.
Si leggono su “La Stampa” le sei mosse “obbigatorie” che, per Shafir, sono quelle chiave per uscire vivi (e vincenti) dal vortice dei saldi, e, a dirla tutta, non sono nemmeno così difficili da mettere in atto.
La chiave di volta è sicuramente il buonsenso, accompagnato da una grande dose di raziocinio e calma.
È innanzitutto fondamentale, secondo il Professore, creare una lista ordinata di ciò che realmente serve. Una lista è necessaria, spiega, altrimenti si rischia di tornare a casa, oltre che con il cappotto e la ballerina rasoterra di cui abbiamo bisogno, anche con la gonna da gran galà “che forse un giornò mi servirà” o il pantalone di due taglie piccole “perchè così ho lo stimolo di mettermi a dieta”.
Altra regola fondamentale è quella di controllare i prezzi. Durante i saldi i commercianti sono obbligati a scrivere, ben visibile, il prezzo iniziale dell’oggetto, la scontistica e il prezzo finale. Se questo non è visibile, molto probabilmente lo sconto non è reale.
La terza regola “salva-saldi” è quella di controllare le offerte on-line. I siti di e-commerce sono molto vantaggiosi e spesso sono anche più convenienti dei negozi.
Diffidare del sottocosto è il quarto consiglio di Eldar Shafir: leggere sconti dal 70 all’80 % non porta mai a grandi affari. La merce con tali sconti è spesso avanzo di magazzino di tre o quattro stagioni passate.
È anche importante avere bene in mente cosa ci serve davvero e non cedere. È ormai prassi che anche negozi di arredamento, biancheria per la casa e gioiellerie presentino i saldi. Certo, se si deve comprare una cucina, la questione può essere interessante. Ma è anche alto il rischio di tornare a casa esclamando: “avevo bisogno di un completo da ufficio e sono tornato con un divano”.
Ultima ma importantissima regola: ragionare. “metterò mai davvero quelle scarpe leopardate, fashionissime, ma difficili da abbinare e non nelle mie corde?” o ancora “dimagrirò davvero due taglie per riuscire ad entrare in quell’abito fantastico preso con il 30% di sconto?”. E, nonostante i pensieri contrastanti tra l’esperta di linguaggio del corpo Judi James che sostiene sia importante per la nostra psiche fare un “acquisto folle” anche se poi sarà dimenticato nell’armadio, e l’autore di “Switch” Chip Heath che invece è convinto che sia il momento di iniziare a spostare i sentimenti appaganti più verso le persone che sugli oggetti, il responso è uno solo: bisogna riflettere sugli acquisti.
Perchè comunque ce lo dicono ogni giorno: “la crisi c’è”. E bisogna risparmiare.