OTTAWA – Pubblicizzare un sito di incontri utilizzando alcune foto di una ragazza di 17 anni morta suicida a seguito di uno stupro. Lo ha fatto Facebook, il colosso dei Social Network, che ha usato le foto di Rehtaeh Parsons per pubblicizzare lonechat.com, un sito di incontri.
Rehtaeh Parsons si è suicidata all’età di 17 anni a seguito di una violenza sessuale avvenuta due anni prima, quando aveva 15 anni, durante una festa di fine scuola per mano di quattro suoi coetanei. Da quel giorno la sua vita si è trasformata in un inferno. I quattro violentatori hanno pubblicato le foto della violenza su Facebook e diffuso le stesse immagini nella scuola frequentata dalla Rehtaeh.
Per due anni la ragazza ha vissuto in un inferno che l’ha portata a suicidarsi, a 17 anni, impiccandosi nel bagno di casa sua. I quattro responsabili, anche grazie all’aiuto di Anonymous, sono stati arrestati dalla polizia ma ora Facebook ha riaperto la ferita dei genitori di Rehtaeh, utilizzando le foto della ragazza per la pubblicità di un sito di incontri.
Facebook si è immediatamente scusato con la famiglia Parsons rimuovendo la pubblicità incriminata ma ormai la ferita è stata riaperta. Il papà della ragazza ha attaccato Facebook:
“Sono disgustato dall’annuncio pubblicato da Facebook che utilizzava le foto di mia figlia per un sito di incontri”.
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