Amica di Ruby: “Mi ha confessato di aver fatto sesso con Berlusconi”
27 Marzo 2012 - di Claudia Montanari
MILANO – E poi uno pensa che delle amiche ci si possa fidare. Poi arriva lei, più serpe che amica, diciamolo: “Ruby era amica del presidente del Consiglio e che con lui ha fatto sesso”. Ecco la dichiarazione “shock” fatta da Caterina Pasquino, ex amica di Ruby, testimoniando a Milano al processo a carico di Silvio Berlusconi per concussione e prostituzione minorile.
È stata proprio Pasquino, con la sua denuncia per un furto di 3.000, a dare inizio alle indagini su Karima el Marough. Caterina Pasquino, che divise con Ruby l’appartamento in via Settala a Milano dal gennaio al maggio del 2010, ah detto agli inquirenti che l’ex amica le diceva ”che i soldi arrivavano a volte dalla famiglia e a volte dal presidente che l’aiutava”. Ha anche detto di aver visto una volta Ruby con in mano “5mila euro in contanti”.
Pasquino ha spiegato ai giudici di aver messo a verbale davanti ad un ispettore di polizia che la giovane marocchina era ”amica del presidente del Consiglio e che con lui ha fatto sesso. Ma io non ci credevo”.
La Pasquino ha ricordato che il 27 maggio del 2010, quando denunciò la minorenne per il furto di tremila euro e di alcuni oggetti, le sarebbero arrivate delle minacce telefoniche da una donna che poi ha saputo essere Michelle De Conceicao.
Conceicao è la giovane brasiliana che si presentò insieme a Nicole Minetti in questura quando Ruby venne rilasciata dopo una telefonata dell’allora presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.
E quando il Pm Antonio Sangermano le ha fatto notare che quel giorno ci furono moltissimi contatti telefonici tra lei e la Conceicao, Caterina Pasquino ha detto di non ricordarsi eccetto delle minacce ricevute del tipo ”ti faccio il c…”.
Alla domanda del difensore di Ruby se dopo il furto la Pasquino fosse andata da Lele Mora, lei ha risposto: “Sì, perché Ruby mi disse: “Se non ci credi che conosco gente importante, vai da Lele Mora”. Allora io andai da Mora e gli chiesi se conoscesse Ruby e lui mi disse: “È una pazza, denunciala”, allora io ho chiamato il 113″.