MOSCA – Le autorità russe sono state costrette a riconoscere un matrimonio tra due spose, celebratosi lo scorso 6 agosto. Sebbene le nozze omosessuali siano illegali nel Paese, un particolare fondamentale ha fatto sì che il divieto non fosse valido: una delle due spose è legalmente un uomo, che però si definisce psicologicamente “donna”.
La notizia è riportata dal Moscow Times, che sottolinea come l’evento abbia urtato gli ambienti più conservatori, soprattutto a fronte delle immagini che ritraggono la coppia in abito bianco.
Lo sposo, conosciuto come Alina Davis, ha sposato la 19enne Allison Brooks, sua compagna. Quando sono entrati nell’ufficio del Registro di Mosca per chiedere una licenza di matrimonio, sembra che un impiegato li abbia definiti la “vergogna della famiglia”, consigliando loro di sottoporsi a cure mediche.
“Ci ha chiamato vergogna della famiglia e ha detto che abbiamo bisogno di cure mediche … avevo paura che il mio micio (nomignolo affettuoso in russo) sarebbe andato fuori di testa,” ha scritto Davis sulla sua pagina Vkontakte, una sorta di Facebook.
Alla fine i due sono stati autorizzati a firmare le carte, diventando, di fatto, marito e moglie. “Questo è un precedente importante per la Russia”, ha scritto Davis. Non sono tuttavia mancate minacce e intimidazioni ai neosposi da parte di chi vede nella coppia una minaccia e un affronto ai valori russi.
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