Scuola, diritto al panino per studenti: si può rinunciare alla mensa
16 Settembre 2016 - di Silvia_Di_Pasquale
ROMA – Tutti gli studenti hanno diritto di mangiare a scuola il pasto da casa. Lo hanno ribadito i giudici della prima sezione civile del tribunale di Torino, che hanno respinto un reclamo del ministero dell’Istruzione. Via libera dunque al pranzo al sacco, non solo in gita, ma anche negli altri giorni. La prima sezione civile (presieduta da Umberto Scotti) afferma che è un diritto garantito dalla Costituzione e, come si ricava dalla lettura del documento, vale per tutti, non soltanto per le famiglie che hanno promosso la causa. Il caso sta facendo discutere Torino da settimane. Alcuni genitori si lamentano dei prezzi, altri non si fidano completamente della qualità del cibo, altri ancora ne fanno una questione di principio.
Ad agosto Comune di Torino, Regione Piemonte e amministrazione scolastica sono stati colti in contropiede dalle prime pronunce dei magistrati e ora studiano come attrezzarsi. “In ogni caso – spiegano gli avvocati dello studio Vecchione, che hanno patrocinato i 58 ricorrenti – sono obbligate a seguire punto per punto le disposizioni. I bambini, per esempio, devono mangiare tutti insieme nello stesso locale, quelli con il lunch-box e quelli con il menu standard, sotto la sorveglianza dei docenti. La mensa è un momento formativo e non può dare origine a discriminazioni”. Il 20 settembre l’assessore comunale Federica Patti e l’assessore regionale Giovanna Pentenero incontreranno il direttore generale dell’Urs, Fabrizio Manca, e i rappresentanti dei dirigenti scolastici.
“Le sentenze – dice Manca – si rispettano e si applicano, ma non si possono pretendere tempi brevi per una macchina organizzativa così complessa. Le mie priorità sono tutelare la sicurezza dei bambini ed evitare che per la scuola si crei un aggravio di responsabilità per rischi che non può controllare”. Il Comune di Torino ha già chiarito che il ‘sistema misto’ scatterà il 3 ottobre.