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Primi giorni di scuola: 5 consigli per i genitori per affrontarli con serenità

La scuola ha riaperto in quello che, probabilmente, sarà uno degli anni più singolari degli ultimi decenni.

Alle tipiche emozioni che caratterizzano il primo giorno di scuola, si aggiungono incertezza e paura, da parte di genitori e studenti che ripartono in un’atmosfera di semi-normalità, ma ancora fortemente condizionata dalle regole di distanziamento sociale imposte dal Coronavirus.

Tommaso Giorgetti, Psicologo e Psicoterapeuta della piattaforma ProntoPro.it, spiega come affrontare i dubbi e lo stato d’animo che caratterizzerà queste prime settimane di scuola. Vediamo 5 consigli pratici su come affrontare questo cambiamento.

Scuola, considerare il basso livello di prevedibilità

Il Coronavirus non è scomparso, l’evoluzione che potranno avere i contagi con l’arrivo del freddo è avvolta da un forte senso di incertezza e imprevedibilità. Il Dottor Giorgetti spiega:

“Una sensazione di indefinitezza ancora più intensa nei più piccoli, che vivono un’età in cui la routine e la prevedibilità sono alla base della costruzione di un senso di sicurezza”.

“Far sapere ai propri figli che adesso possiamo garantire un livello più basso di prevedibilità può essere un modo per aiutarli a comprendere cosa succede e cosa possono aspettarsi”.

Autenticità

“I bambini sono piccoli, ma non sono stupidi” afferma lo psicologo in maniera un po’ provocatoria.

“Non dobbiamo riversare su loro le nostre ansie e preoccupazioni, ma, d’altro canto, non possiamo nemmeno indorare eccessivamente la pillola”.

CORRELATO: Scuola, 3 strategie per riaprire in sicurezza.

La sfida per ogni genitore è quella di trovare parole vere, autentiche, che possano aiutare i propri figli a farsi un’idea di cosa sta accadendo.

Dobbiamo spiegare in maniera chiara le nuove regole da seguire e le possibili conseguenze nel caso un docente o un compagno di classe contraggano il virus, ad esempio.

Elasticità mentale, non solo a scuola

“Un uomo che cammina non è mai in equilibrio, ma corregge continuamente il suo squilibrio” affermava Gregory Bateson, importante psicologo britannico.

“Ecco cosa dobbiamo fare per affrontare questi tempi particolarmente incerti. Allenarci ed allenare i nostri figli all’elasticità mentale.

Accompagnarli, soprattutto, alla ricerca dei loro strumenti, delle loro risorse. E anche delle loro possibilità nel fronteggiare le avversità che la vita, più o meno inevitabilmente e più o meno intensamente, ci mette davanti”.

Accogliere le paure

“Accogliere il vissuto del bimbo o della bimba è un elemento fondamentale. Non credo sia efficace minimizzare.

Da adulti, ad esempio, la paura del buio ci appare sciocca, ma da piccoli ne eravamo davvero spaventati. Se questa paura non viene accolta, ma minimizzata, sdrammatizzata, ridicolizzata cosa succede? Certamente non passa, ma resta lì, invariata”.

Accogliere i momenti di difficoltà dei bambini e cercare di superarli insieme è sicuramente la strada da percorrere.

Vivere un giorno alla volta

Il modo migliore per affrontare un problema è scomporlo in piccole parti, più facilmente risolvibili.

“Viviamo 24 ore alla volta. Un giorno alla volta. Può sembrare certamente banale, ma su questa banalità si fonda l’efficacia di tantissimi gruppi di auto-aiuto e non solo, non sarà un caso no?”.

Affrontare i problemi man mano che si presentano, e risolverli un passo alla volta quindi.

Claudia Montanari

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