Sono bella o brutta? su Youtube bimbe in pasto a giudizi online
18 Ottobre 2013 - di Claudia Montanari
ROMA – Sono bella o brutta? Le bambine tra i 9 e i 12 anni ora lo chiedono su Youtube, in balia ai commenti -spesso impietosi- della rete.
L’insicurezza delle ragazze bambine si riversa su Youtube. Ragazzine, ancora molto piccole, si affidano ad una performance artistica basata su un video caricato sul canale Youtube per sapere se sono “belle o brutte”. Il fenomeno sta letteralmente spopolando in rete e secondo le prime stime le protagoniste di questa nuova allarmante tendenza superano 500 mila.
Si legge su Giornalettismo:
“Una di queste, caratterizzata da un trucco particolarmente pesante, si rivolge ai ragazzi chiedendo se davvero carina o se la ritengono brutta, chiedendo espressamente la verità. Un’altra invece nel momento della domanda si riempie di speranza nel chiedere se è davvero abbastanza bella. Poi il sorriso si trasforma in un broncio quando arriva il momento di domandare se è ritenuta brutta. Un’altra ancora invece propone scampoli del suo quotidiano aprendo ad ogni tipo di commenti”.
Secondo gli esperti, che hanno iniziato a studiare questo fenomeno definito allarmante per i risvolti drammatici che potrebbe riservare nelle menti di giovani ragazzine alle prese con l’età pre-adolescenziale, questa tendenza è iniziata intorno al 2010 e nel 2012 ha assunto un contorno globale. Scrive Giornalettismo:
“Gli esperti all’epoca definirono la pratica come una specie di meccanismo autodistruttivo, una specie di auto-mutilazione aggravata dai commenti feroci che venivano raccolti dalle ragazze accusate di essere delle prostitute o vittime di bullismo di stampo razzista. Certo, c’è spazio anche per i complimenti e per i suggerimenti. Ora questi video sono tornati a far parlare di sé a seguito della performance dell’artista inglese Louise Orwin e del suo progetto «Pretty Ugly», con la donna che ha dato vita ad un’esibizione dal vivo a Londra attraverso un video falso di questo tema nel tentativo di sviluppare un confronto sul rapporto tra internet e social media.
L’artista ha spiegato di essere stata colpita dall’elemento virale di questi video prodotti da ragazzine all’apparenza annoiate e desiderose di girare un video da pubblicare su Youtube, spinte soprattutto dall’azione delle altre vogliose di farsi conoscere da estranei su internet. Secondo la Orwin in una società dove anche la quotidianità fa notizia la voglia di emergere ottenendo un’approvazione dagli altri ha spinto le ragazze a mettersi in discussione anche con il rischio di farsi dire che non valgono niente o che abbiano conferma delle loro paure più nascoste, come l’essere viste brutte, con questo che rappresenta per loro una triste conferma della realtà. Questi video possono anche essere provocanti o sinceri ma hanno tutti un obiettivo, raccogliere quante più visite possibili ed avere la conferma di essere belle, perché chi ha un bell’aspetto, secondo loro, ha un futuro“.
In effetti provando ad andare sul canale Youtube digitando nella casella di ricerca la domanda “Am I Ugly?” -ovvero “Sono brutta?”- ci si ritrova di fronte a decine e decine di video di ragazzine che chiedono agli altri utenti di dare un giudizio in merito alla loro bellezza, magrezza o grassezza.
Il fenomeno può diventare serio. Le bambine che si affidano ai commenti di persone sconosciute che possono dare un giudizio -positivo, negativo, e spesso impietoso– posso diventare vittime di seri problemi psicologici perché non sempre il risultato dei giudizi è quello sperato. Analizzando i commenti si nota come alcuni siano benevoli, altri risultano anche istruttivi, con consigli per aumentare l’autostima. Ma è pieno anche di commentatori cattivi e spietati che arrivano addirittura a insultare e a dare delle stupide alle ragazze dei video.