Lei gira un video hard per l’amante, la fidanzata di lui lo mette sul web.. per questioni di corna
12 Settembre 2012 - di Claudia Montanari
ROMA – Una nota opinionista nostrana riguardo alla questione ne ha visto “50 sfumature di corna” e il riferimento al romanzo cult del momento “50 sfumature di grigio” ne risulta palese ma, analizzando le cronache, di Mr. Gray in questa (più che altro grottesca) storia non c’è traccia, e sembra più una bella vendetta al vetriolo consumata dalla “tradita” di turno.
La notizia, in effetti, di poetico possiede poco anche se il nocciolo della questione ricorda molto quello del famoso caso letterario sopracitato: l’erotismo. In questo caso, però, l’auto erotismo.
Il fatto è questo: la bella consigliera comunale spagnola Olvido Hormigos, probabilmente dopo aver letto la famosa trilogia (sempre sopracitata), presa da un attacco intenso di erotismo decide di girare un video. Ma le manca un partner perché quello uffiale, il marito, è a sudare a lavoro mentre quello ufficioso, un portiere di una squadra di calcio locale, è a casa con la sua fidanzata (ufficiale). Ma milioni di lettrici sanno quanto siano veraci gli effetti della letteratura sopracitata e, si sa, chi fa da sè fa per tre decide così di girare un bel video “bollente” in cui, diciamo, fa tutto da sola. In fondo deve solo inviarlo via cellulare all’amante belloccio 27enne (e qui scoviamo un’altra analogia col romanzo best – seller anche se lì ad avere 27 anni era l’ingenua donzella) che, da bravo esemplare di uomo astuto e diabolico e che di certo (non) lo chiamano “volpe” lascia l’apparecchio telefonico sul comodino del letto, giaciglio che non occupa da solo (altrimenti, forse, un po’ furbo lo era) ma che divide amorevolmente con la fidanzata.
Così, visto che la canzone “Alla fiera dell’Est” qualcosa ci insegna, viene da sé che venne la telecamera di Olvido, che riprese il video, che andò sul cellulare di lei, che andò sul cellulare di lui, che era sul comodino, che era vicino al letto di lei, che vide il video che Olvida girò.
Ed è vero che la vendetta è un piatto che va servito freddo ma la voglio vedere io la fidanzata cornuta con in mano le prove del delitto che riesce a stare calma un secondo e riflettere sulla questione. È vero che quando si è terribilmente furenti bisogna contare almeno fino a 10 perché, si sa, verranno in mente indubbiamente più insulti ma vaglielo a dire, alla “poraccia” di turno, di stare calma e pensare.
E così accade l’inevitabile e la bella fidanzatina del portiere si serve dell’arma al vetriolo più atroce, quella che il dizionario enciclopedico Treccani identifica come “Compromettere, far perdere la stima e la reputazione”, ma quella che io esprimerò in questa sede in maniera più semplice: lo sputtanamento.
Perché sarebbe stato facile irrorare di lacrime la stanza da letto e farsi sfuggire qualche parolaccia qui e li, sarebbe stato facile preparare valigie al traditore di turno che, si sa, tra una scusa e l’altra (è nota, tra gli esemplari maschili, la loro abilità culinaria di giratori di frittate) non avrebbero mai varcato lo zerbino di casa.
E così, proprio perché la fidanzatina di turno è amabile sostenitrice di ciò che disse anche Andreotti alla fine degli anni ’40 in merito al capolavoro di De Sica “Ladri di bicilette” ossia che “i panni sporchi si lavano in casa”, proprio per questo, altro che buttare fuori dal letto e dalla dimora il fedifrago che poi, tra l’altro, pure le valigie pronte si sarebbe trovato: decide di fare del video hard un affare di Stato… e di internet, e di chi più ne ha più ne metta, niente meno che diffondendo sul web il video della discordia.
E, a questo punto, a niente sono valse le abilità di mano del portiere nel tentare di imprimere alla padella un divino movimento rotatorio della frittata. In realtà, non sono servite nemmeno quelle della Consigliera ma si sa che per le donne la questione è diversa e in cucina o sei brava o non lo sei, non ci sono mezze misure. Olvida ha indubbiamente studiato le cronache politiche nostrane più o meno dal 1994 al 2011 e ci ha provato a dare tutta la colpa agli altri politici e che la rovina è stata causata dagli altri, gridando “al complotto” e sostenendo che il video lo aveva sicuramente divulgato il sindaco di Los Yebenes, una provincia di Toledo. Questo, probabilmente, per riuscire a screditare la consigliera (nemmeno fosse la prima bolscevica pronta ad innescare la Rivoluzione di Russia).
Ma probabilmente, anche il governo spagnolo deve ever studiato le cronache politiche nostrane degli ultimi vent’anni e così la storia del complotto è durata poco, pochissimo. Ancora meno è durata la scusa secondo cui il video era destinato al fedele marito e non vi spiego nemmeno il motivo perché se siete donne, con due figlie e sposate da vent’anni lo capirete da sole. Se siete i mariti chiedetelo alle vostre mogli e se siete ancora giovani e belle lo capirete lo stesso.
Insomma, una colpa di qua, una colpa di là, la verità è venuta a galla e, alla fine, emerge una nuova similitudine tra i protagonisti della nostra storia e quelli del romanzo (sempre inizio-citato): se Mr. Grey possiede per sua natura una casa grande inversamente proporzionale alla furbizia del portiere, ora il citato portiere avrà sì ancora il suo monolocale da 80 mq, ma gli sembrerà immensamente più grosso ora che non dovrà più dividere gli spazi con la fidanzata (e perché no, magari due cani) visto che, plausibilmente, le valigie se l’è già fatte lei ed è uscita di casa portandoselo via, lo zerbino, che era tanto carino con i gattini disegnati e l’aveva scelto col cuore.