ROMA – Un figlio costa, si sa. Ma con la nuova spending review, potrebbe costare molto cara la fecondazione assistita per quelle coppie che non riescono ad averlo in maniera naturale. Almeno in alcune regione italiane come Toscana o Piemonte.
Proprio in Toscana tra poche settimane (il 3 settembre) il ticket per una Fivet (cioè una fecondazione in vitro) passerà da 100 a 500 euro nei centri pubblici e in quelli convenzionati, con punte di 700 euro per le tecniche più complesse. Gli aumenti sono arrivati con la delibera regionale per i nuovi ticket sulla spending review varati dalla giunta di Vasco Errani per rispondere ai tagli del governo senza comprimere i servizi. E con gli aumenti è esplosa la polemica.
Eppure i contribuenti toscani potrebbero ritenersi fortunati, considerato che in gran parte del Sud Italia la Fivet non viene neppure fatta in strutture pubbliche.
Uniche eccezioni positive la Lombardia e l’Emilia Romagna, dove ci sono centri pubblici di eccellenza e la Fivet è gratuita. Al Sud mancano proprio le strutture. Ci sono solo quelle private, dove una Fivet può costare anche 3.500 euro. Del resto le strutture private sono la maggioranza per quanto riguarda i trattamenti di fecondazione: il 54,3%. Troppi, se si considera l’aumento continuo di chi ricorre alla Fivet per avere un figlio.
In ogni caso il problema non riguarda chi può andare all’estero: in trentamila ogni anno, vanno oltre confine, dove, tra l’altro, è consentita anche la fecondazione eterologa.
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