Svenimento indotto per non fare scuola: dilaga moda che può uccidere
5 Novembre 2013 - di Claudia Montanari
ROMA – Provocarsi uno svenimento di proposito. È la nuova pericolossisima pratica che sta dilagando tra i giovani e che ha messo in allarme genitori ed insegnanti.
Si chiama “svenimento indotto” ed è una moda nata oltreoceano ma che negli ultimi tempi sta prendendo piede anche in Italia. Per i giovani è considerato spesso un gioco ma è in realtà una pratica molto pericolosa che può portare anche alla morte. I motivi che spingono i giovani allo svenimento indotto sono molteplici e variano dal semplice “gioco” in compagnia, all’evitare di andare a scuola o svolgere una interrogazione o compito in classe.
COS’E’ LO SVENIMENTO INDOTTO? Come si legge su Libero Quotidiano lo svenimento indotto
“Consiste nell’indurre una sensazione di vertigine iperventilando per alcuni minuti, per poi bloccare il flusso d’ossigeno al cervello premendo sulla carotide. Così si ottiene uno svenimento di qualche secondo: pochi istanti sufficienti a provocare gravi danni al cervello”.
Una pratica molto pericolosa che sta dilagando anche in Italia. Scrive Marianna Baroli su Libero Quotidiano:
“A Milano, ad avvertire del dilagare del gioco, è stata una circolare inviata dal dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo “Via Linneo” che ha sottolineato come «la pratica fino ad ora sconosciuta è stata rilevata come comportamento che si sta diffondendo in orario extrascolastico tra i ragazzi di età compresa tra i 9 e i 16 anni» e ha invitato i genitori a «non sottovalutare la questione parlandone con i propri figli e controllandoli durante le connessioni a Internet »”.
UNA MODA MOLTO PERICOLOSA. Scrive Marianna Barolo:
“Il gesto, visto dai più giovani come una cosa da nulla, comporta invece gravi problemi al proprio organismo e, in alcuni casi, conduce anche alla morte. In Gran Bretagna e negli Stati Uniti, dove lo svenimento indotto è una pratica molto in voga tra gli adolescenti fin dagli anni Novanta, dal 1995 ad oggi sono stati ben 544 i decessi a causa di questo “gioco”. A lanciare per primo l’allarme, è stato Steve Field, presidente del Royal College of General Practitioners, definendo lo space monkey un fenomeno «preoccupante e molto pericoloso, una pratica che andrebbe evitata a tutti i costi»”.
IL WEB COME PRINCIPALE MEZZO DI DIVULGAZIONE DELLO SVENIMENTO INDOTTO:
“Monitorare immobili la situazione, poi, non basta più. La potenza di internet ha raggirato ogni tipo di controllo. È proprio il web, infatti, il mezzo principale di divulgazione di video che non solo riprendono l’atto dello svenimento (che di solito avviene in gruppo e scatena l’ilarità di chi sta a osservare) ma che spiegano nel minimo dettaglio quali sono i passaggi da effettuare per cadere svenuti senza gravi ripercussioni sul fisico”.
SVENIMENTO INDOTTO, ECCO COME I GIOVANI SE LO PROVOCANO:
“Il gioco consiste nell’indurre una sensazione di forte vertigine, spesso seguita da svenimento, iperventilando per alcuni minuti, per poi bloccare il flusso di ossigeno al cervello premendo sull’arteria della carotide. Con questa tecnica si può ottenere uno svenimento della durata di 4-8 secondi: pochi istanti sufficienti, però, a provocare danni irrimediabili al cervello. «Ogni tecnica ove si proponga di iperventilare porta necessariamente a scompensi profondi nel metabolismo con ricadute nefaste sulla salute» spiega il dottor Buteyko, che sottolinea come «l’iperventilazione è la vera causa di molte importanti patologie come asma, ipertensione, attacchi di ansia e panico ». In Italia, come in Francia (dove il gioco è noto come jeu du foulard), lo svenimento indotto sta raggiungendo le dimensioni di una piaga sociale. Nello scorso maggio due ragazzini delle medie e una studentessa delle superiori sono stati le vittime di un gruppo di bulli di Thiene, in provincia di Vicenza. I tre sarebbero stati costretti a subire la pratica dello svenimento, fino a perdere coscienza per qualche secondo. A preoccupare, però, non solo l’atto di bullismo, ma la posizione di alcuni amici del trio, che avrebbero preso parte agli atti persecutori, in veste di silenziosi e divertiti spettatori”.