Terapia intensiva: Pd propone di aprire i reparti ai parenti

4 Luglio 2012 - di luiss_vcontursi

ROMA – Permettere ai parenti dei pazienti in terapia intensiva orari elastici di visita, presenza quasi continua, un maggior rapporto di comunicazione con medici e infermieri. In poche parole, prevedere un piano nazionale di “apertura” dei reparti di terapia intensiva così che la sofferenza e l’umanità del paziente siano messe al centro della pratica sanitaria. Questi i principi su cui si basa il disegno di legge “Disposizioni in materia di reparti di terapia intensiva aperta” depositato al Senato dal Pd e che sarà in discussione nella Commissione Igiene e Sanità. Il disegno di legge vede tra i primi firmatari le senatrici Fiorenza Bassoli e Maria Antezza.

Il disegno di legge del Pd propone la trasformazione di tutti i reparti di terapia intensiva nazionale in reparti “aperti”, con accessi continuati ai parenti, migliore comunicazione tra medici-infermieri-parenti, corsi di formazione per operatori sanitari. L’obiettivo è favorire la cura attenta di tutti gli aspetti del paziente anche in un complesso di terapia intensiva e rispettare i diritti della persona. Gli strumenti proposti sono:

a) Prevedere un orario minimo di visita dei parenti, compresi i minori di anni diciotto: si propone un periodo di tempo non inferiore alle dodici ore al giorno e nei reparti di terapia intensiva pediatrica e neonatale per un periodo di tempo non inferiore alle ventiquattro ore al giorno;

b) Definizione di tempi e modalità per un’adeguata comunicazione tra equipe e parenti

c) Supporto psicologico al paziente e ai suoi familiari;

d) Corsi di formazione organizzati dalla Regione per infermieri e medici

f) Creare reparti adeguati per la terapia “aperta” Il disegno di legge propone che il piano nazionale sia disposto con decreto dal ministro entro tre mesi dalla promulgazione della legge e che sia applicato dalle Regioni, pena l’esclusione dal finanziamento integrativo del Servizio sanitario nazionale a carico dello Stato.

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