Terapia dell’orsacchiotto: la poca autostima si cura con il peluche
2 Dicembre 2013 - di Claudia Montanari
ROMA – Essere toccati, anche da un oggetto inanimato come per esempio un animale di peluche, attenua le paure esistenziali. I risultati di un recente studio della VU University di Amsterdam parla chiaro: avere un contatto fisico in un momento di sconforto esercita un effetto benefico che può essere utilizzato insieme alla tradizionale terapia nel trattamento di problemi come la bassa autostima, l’ansia e la depressione.
Insomma, un peluche ti cambia la vita. A questo punto allora cominciano ad avere un senso i ricordi di quando, piccoletti, la paura del buio o “del mostro cattivo sotto il letto” veniva esorcizzata stringendo forte il nostro orsacchiotto di peluche preferito.
Come scrive Oscar Grazioli su il Giornale, infatti, esiste ormai una evidenza scientifica secondo cui:
“Toccare, prendersi cura e magari portarsi a letto il proprio pupazzo preferito, aiuta chi non è particolarmente dotato di autostima a divenire mentalmente più forte nell’affrontare la vita e le angosce che essa ci riserva, ma soprattutto il timore della morte”.
I ricercatori hanno analizzato le reazioni di alcuni studenti universitari con bassa autostima messe di fronte alla tematica della morte. Lo psicologo Sander Koole ha spiegato: «Tutti noi abbiamo a che fare con le preoccupazioni esistenziali e viviamo momenti in cui facciamo molta fatica a trovare un significato nella vita».
Ebbene, rispondendo ad alcune domande sulla morte gli studenti che avevano ricevuto un’innocua pacca sulla spalla della durata di circa un secondo avrebbero manifestato meno ansia nei confronti della morte, al contrario di chi non aveva avuto il contatto fisico.
Insomma, mettiamo da parte la vergogna e tiriamo fuori dal baule il nostro peluche preferito: in caso di paura, una bella coccola e tutto passa. Anche agli adulti.