Terremoto: per gli esperti si sposterà verso ovest
5 Giugno 2012 - di Claudia Montanari
ROMA – Un terremoto davvero senza fine quello che ha colpito l’Emilia Romagna nel mese di maggio. Secondo l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, ora si sta spostando verso ovest, lungo la faglia che da est a ovest si è formata tra Appennino e Alpi. Lo spiega Massimo Cocco, dell’Ingv, a Giovanni Caprara del Corriere della Sera. Secondo gli esperti la faglia si sta allargando, liberando energia sotto forma di terremoti a grappolo. La violenta scossa del 20 maggio ha avuto il suo epicentro a Finale Emilia, tra Modena, Ferrara, Rovigo e Mantova. Alcuni picchi hanno registrato spostamenti ad est, per tornare verso San Possidonio, Mirandola, Medolla e Novi di Modena a partire dal 29 maggio. Un orientamento confermato dalla forte scossa del 3 giugno con epicentro a Novi. I geologi sottolineano che è comunque impossibile prevedere quando e di quale intensità saranno i prossimi terremoti, specialmente nel caso di questo fenomeno sismico che potrebbe durare anni.
I terremoto sono scatenati dall’energia accumulata in centinaia di anni e che è stata parzialmente liberata il 20 maggio con la prima scossa di magnitudo 5.9. Ma, avvisa Cocco, non tutta l’energia è stata liberata quel giorno, altrimenti il terremoto avrebbe avuto una magnitudo ben superiore a 5.9 ed effetti catastrofici su ambiente e popolazione. Ciò che accade nel sottosuolo è che la linea di faglia si sta microfratturando: quella che una volta era una solida linea ora si rompe in piccoli pezzi, sotto la pressione di Appennino ed Alpi, creando delle strutture sconosciute ai geologi che rendono impossibile comprendere sia l’entità del fenomeno sismico, sia la sua durata.