Turchia, incinta di 8 mesi strangolata da fratelli: “Disonorato famiglia”
4 Febbraio 2014 - di Claudia Montanari
VIRANSEHIR (TURCHIA) – Una ragazza di 19 anni incinta di 8 mesi è stata strangolata e gettata in un pozzo dai due fratelli con l’accusa di aver “disonorato la famiglia”.
Ennesimo episodio di violenza sulle donne. Una ragazza di 19 anni è stata “condannata a morte” dal clan di cui “faceva parte” per aver avuto una relazione con un giovane poi partito per il servizio militare. Solo dopo quattro mesi la ragazza si era accorta di essere incinta ed era fuggita dal villaggio per timore della ‘punizione’ che avrebbe deciso il clan. Accolta da uno zio a Diyarbakir, la ‘capitale’ del Kurdistan turco, è stata poi richiamata nel suo villaggio con l’inganno.
La giovane, di nome Hacer, viveva in un villaggio del distretto di Viransehir, nell’Anatolia sudorientale, ed è stata uccida dai suoi due fratelli che ora, con altri quattro membri del clan, sono stati arrestati.
Accortasi di essere rimasta incinta la ragazza è fuggita ma poco prima della nascita del suo bambino la famiglia le aveva mandato messaggi di riconciliazione, invitandola a tornare: “Sei perdonata”, le avevano garantito.
Purtroppo, non era vero: il clan si era riunito e l’aveva condannata a morire, ignorando la madre che si era opposta alla decisione. I due fratelli della giovane, che erano andati a prenderla a Diyarbakir, per accompagnarla a casa, in realtà l’hanno portata in una zona deserta dove è stata strangolata. I due, insieme ad altri quattro membri del clan, sono stati arrestati.