“Una grande famiglia” specchio dell’Italia di oggi
26 Aprile 2012 - di Claudia Montanari
ROMA – L’idea di ambientare una fiction nel nord Italia invece che a sud un po’ spaventava. E invece su Twitter oggi Giancarlo Leone, direttore dei programmi d’intrattenimento, scrive: “Una grande famiglia ha più tifosi al centro sud che al centro nord”.
In fondo, come scrive Il Corriere della Sera, “Era già una bella novità il grande successo di una fiction collocata in Brianza. Che pur essendo una terra di grandi comici (Pozzetto, Boldi) e grandi assassini (la strage di Erba) non aveva mai goduto di soverchia attenzione da parte di chi scrive fiction”.
Eppure, sarà che i personaggi “tipo” ci sono tutti o sarà che i drammi dell’Italia di Monti sono consumati molto anche nel Nord, la fiction “Una grande famiglia” è sulla cresta dell’onda.
In fondo, c’è la figlia cattolica, assolutamente contraria al divorzio; c’è anche il figlio che convive con un figlio in affidamento, il nipote accusato di avere tendenze omosessuali e la nuora rea di aver circuito il figlio primogenito e prediletto per denaro, il padre di famiglia, imprenditore borghese e la madre affettuosa che nasconde i segreti e venera i figli ormai adulti.
Sarà forse questo il “segreto” di Una grane famiglia? La fiction che, diretta da Riccardo Milano, è ben lontana da portare sul piccolo schermo quell’Italia mostrata negli ultimi anni dai “Cesaroni”?
“I panni sporchi si lavano in casa”, con “Una grande famiglia” si deve fare i conti con una società in cui i problemi economici non sempre riescono ad essere risollevati dall’amore della famiglia ed in cui i drammi e gli impicci famigliari devono essere preventivamente nascosti.
Sembra quasi di essere di fronte alla famiglia Bossi, ma in realtà alla guida c’è una bravissima Stefania Sandrelli e loro sono i Rengoni, ricchi industriali brianzoli.
La Sandrelli, madre protettiva ed attenta, è in eterna competizione con la nuora, impersonata da Stefania Rocca, la moglie del suo figlio prediletto impersonato da Alessandro Gassman che muore in un terribile e misterioso incidente aereo.
«Non è una donna cattiva – racconta la Sandrelli – Sia lei che il marito si sono fatti da soli, sono degli ex operai diventati imprenditori, e questo è un elemento importante per capire di che pasta sono fatti».
Diciamo la verità la famiglia della Garbatella messa in scena ai “Cesaroni”, la famiglia basata sui sani principi, con combinazione di genitori moderni e figli non sempre modello ma comunque adorabili, agli italiani ha un po’ stufato.
Mentre gli italiani nella Pasqua 2012 festeggiavano la Resurrezione e le dimissioni del Trota, dall’altra parte c’era un padre (Umberto Bossi) che forse qualche parola in più al figlio avrebbe potuto dedicare.
La famiglia di oggi si è ritrovata intorno alla tavolata di Pasqua festeggiando le dimissioni del Trota, un figlio cui certo qualche pensiero in più il padre avrebbe potuto dedicare. Insomma, la happy family per eccellenza disgregata nel giro di un attimo.
Ma la famiglia Rengoni esprime totalmente quello che è la famiglia italiana di adesso, in cui la crisi finanziaria irrompe nella quotidianità, in cui i rapporti sono rovinati dai problemi economici.
«Abbiamo cercato di tenere insieme un racconto che fosse più cose insieme, il giallo, il sentimentale, la saga familiare – aggiunge Cotroneo – Abbiamo descritto personaggi molto diversi tra loro, capaci di prendere posizioni serie su argomenti anche scomodi. Nella famiglia c’è la cattolica fervente e la coppia di fatto con un bambino in affido, diverse realtà affettive familiari, raccontate con un linguaggio moderno».