ALBUQUERQUE (USA) – Una risonanza magnetica per scoprire futuri delinquenti. Come nel film Minority Report. Sembra fantascienza ma potrebbe presto essere realtà. Non applicata in ambito giudiziario, certo, ma una possibilità. Lo dimostra uno studio pubblicato su Pnas.
La ricerca è stata condotta all’istituto no profit Mind Resarch Network di Albuquerque, (Nuovo Messico, Usa) su 96 detenuti che stavano per essere rilasciati.
Con le risonanze magnetiche i ricercatori hanno registrato l’attività neuronale dei carcerati in un’area del cervello fondamentale per prendere decisioni e reprimere i gesti impulsivi: la corteccia cingolata anteriore (sulla fronte).
Esaminando l’attività di questo circuito neurale mentre i detenuti prendevano delle decisioni o reprimevano delle reazioni impulsive, i ricercatori hanno notato che ci sono delle nette differenze nei profili di attivazione della corteccia che corrispondono alla condotta che i detenuti tengono una volta liberi. Quelli che commetteranno un nuovo reato presentano una attività ridotta nella corteccia cingolata.
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