L’uomo? È più sexy con la barba, purché sia naturale
16 Aprile 2012 - di Claudia Montanari
ROMA – “Meglio le bionde o le more” è uno dei loro inespugnabili dubbi “esistenziali”. Il secondo? Indubbiamente “Meglio con o senza barba?”.
Stiamo parlando degli uomini ovviamente, da sempre assaliti dal “problema”: radersi o non radersi? Il nuovo trend di stagione viene incontro ai “fan” della barba incolta. Le foto in fondo parlano chiaro: vince l’uomo tenebroso con la barba bene in vista.
Secondo un sondaggio condotto da Found!, poi, per 78,5% delle donne italiane l’uomo con la barba è sinonimo di forza e virilità, motivo in più per farsela crescere.
Certo però che, farsi crescere la barba risolve di certo molti problemi che assillano gli uomini, soprattutto dovuti al frequente sfregamento del rasoio sulla pelle, ma non sono tutte rose e fiori.
Probabilmente il problema non sfiorerà i giovanissimi, ma di certo chi ha già passato gli “anta” lo sa bene: i capelli bianchi dopo una certa età crescono, e non poco. E se crescono con nonchalance sulla chioma, crescono ancora più velocemente sulla barba. E, si legge su “Il Corriere della Sera”: “in una società (a volte pateticamente) giovanilista come l’ attuale, ingrigire/imbiancare non è esattamente un’ aspirazione di massa. Così ecco il rigoglioso esercito dei signori multicolor magari con capelli corvini, barbe brizzolate o a siepi di diverse tonalità. Ci sarebbe pure la combinazione contraria ma barba scura e capelli grigio-bianchi restano una bizzarria da collezionista”.
E, in questi casi, spiega il Corriere della Sera, i rimedi sono due: o si da un bel taglio netto e si rimane senza barba, o la si tiene con estremo coraggio. E così, spesso, ecco il risultato: “scuri a nord, grigi a sud. Con effetti discutibili perché la differenza rende spesso poco credibile il nero dei capelli. È la categoria dei contrastati, cui possiamo iscrivere Pierfrancesco Favino, Nanni Moretti e Robert Downey jr. Robin Williams non ha voluto tirare troppo la corda e ha inchiostrato solo la parte alta della sua capigliatura, lasciando bianche basette e sopra basette: più plausibile per un sessantenne” scrive il Corriere della Sera.
A noi donne però, veterane delle tinte per capelli, viene da chiedere: perché, a questo punto, non si tingono anche la barba e finisce li? La risposta ce la fornisce Franco Bompieri, titolare dell’Antica Barbieria Colla e scrittore: “Per carità il risultato è orrido perché la barba ha peli duri che male si adattano alle colorazioni: non a caso prendono quasi tutte un’ improbabile sfumatura rossiccia”. Per non parlare, ovviamente, della ricrescita. Nel giro di tre giorni sarebbe da tingere di nuovo.
Insomma, sembra proprio che non ci sia alcuna via di scampo. Anche se Bompieri rafforza la sua idea secondo cui “naturale è bello”: “Due, tre o anche quattro toni di sfumatura non hanno nessuna importanza. Se sono naturali si tengono. Non c’ è niente di meglio che onorare la naturalezza, qualunque sia. Di finzione ce n’ è fin troppa in giro e a tutti i livelli”.
In fondo, se è George Clooney a tenersi il suo bel capello brizzolato accompagnato da barba brizzolata anch’essa, tutti gli ometti possono stare tranquilli.