WASHINGTON – L’Italia parla, l’America agisce. Mentre da noi si dibatte ancora se sia giusto o no istituire il reato di “femminicidio“, il Congresso degli Stati Uniti ha dato il via libera alla legge contro la violenza sulle donne, ponendo fine a mesi di rinvii.
Il provvedimento riattiva di fatto i programmi di protezione contro gli abusi domestici e le aggressioni sessuali approvate per la prima volta nel 1994 e scadute nel 2011. Per la prima volta queste misure vengono estese a gay, lesbiche, transessuali, immigrati e nativi americani, cioè tutte le cosiddette “minoranze”.
Il provvedimento prevede anche il finanziamento di programmi per la prevenzione degli stupri, delle violenze domestiche, e per aiutare le vittime, ma anche addestramento ad hoc degli agenti di polizia.
”Questa legge ha salvato innumerevoli vite, e ha trasformato il modo in cui ci poniamo verso le vittime di abusi, ha detto il presidente americano Barack Obama. Rinnovare queste norme è un passo importante per far sì che nessuno nel nostro Paese sia costretto a vivere nella paura. Non vedo l’ora di firmare il documento, non appena arriverà sulla mia scrivania”.
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