Allattamento e diabete: svezzamento precoce o tardivo aumenta rischio
15 Luglio 2013 - di Mari
ROMA – Allattare al seno i propri figli troppo a lungo o svezzarli troppo presto può aumentare il rischio di far loro sviluppare il diabete di tipo 1, quello, cioè, dell’infanzia. A dirlo è uno studio americano dell’Università di Denver, in Colorado, pubblicato sulla rivista Jama Pediatrics.
Lo studio riguarda in particolare i bambini che hanno una predisposizione genetica verso la malattia, con uno o più familiari che già soffrono di questa patologia.
Non riguarda la popolazione generale, per la quale una regola valida è quella dell’Organizzazione mondiale della Sanità, che prevede fino ai sei mesi l’allattamento esclusivo al seno.
Ma tra i bambini geneticamente predisposti, lo svezzamento precoce, cioè prima dei quattro mesi, porta a raddoppiare il rischio di sviluppare la malattia autoimmune, mentre quello tardivo fa addirittura triplicare il rischio.
Per questo, sottolineano i ricercatori, è bene che l’allattamento duri non meno di quattro mesi e non più di cinque mesi. Bisogna però intervallare l’introduzione di cibi solidi, come la frutta, con l’allattamento al seno, in modo da minimizzare il più possibile il rischio che il piccolo sviluppi diabete di tipo 1.
La ricerca ha mostrato in particolare che mangiare frutta precocemente aumenta del 2,23% il rischio che il bambino sviluppi diabete di tipo 1, mentre la tardiva introduzione di riso o avena nella dieta fa aumentare la percentuale di rischio del 2,88%.
L’allattamento associato all’alimentazione a base di grano o orzo riduce invece leggermente il rischio.