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Estate e bambini: le spiagge a misura di bimbo

ROMA – Vacanze e mare: quali sono le spiagge adatte ai bambini? Di sabbia, con fondale basso, che degrada dolcemente fino a parecchi metri dalla battigia e possibilmente sorvegliata da un bagnino, presenza rassicurante in caso di un piccolo malore o di uno spavento.

Questi i consigli di Giuseppe Di Mauro, presidente della Sipps, Società italiana di pediatria preventiva e sociale, per scegliere il luogo adatto per le vacanze al mare con i più piccoli.

”Le spiagge sassose sono spesso caratterizzate da fondali mozzafiato– spiega Di Mauro- tuttavia, potendo scegliere, per i bambini sono più indicate quelle di sabbia. Le piante dei piedi dei piccoli, infatti, sono morbide e delicate e le sporgenze dei sassi possono infastidire e costringere a indossare apposite scarpine in gomma. Per camminare il libertà invece, il piedino ha bisogno di essere nudo, di poggiare senza costrizioni su una superficie morbida e confortevole che favorisca lo sviluppo corretto dell’arco plantare e contrasta malformazioni come il piede piatto. Appoggiare sulla sabbia il piede nudo trasmette inoltre al bimbo piacevoli emozioni e sensazioni, stimolando il tatto“. ”I bambini, fino a sei anni almeno, durante il bagno in mare dovrebbero essere sempre accompagnati da un adulto in grado di nuotare, anche se sono a riva- sottolinea inoltre il presidente Sipps- poter contare su un fondale basso, che degrada dolcemente fino a parecchi metri dalla battigia, una sicurezza in più”.

“Il non toccare più, come avviene in certi mari improvvisamente profondi, può infatti spaventare il bambino, soprattutto se è alle prime armi con il nuoto”. ”Con i bambini piccoli sarebbe opportuno scegliere una spiaggia sorvegliata, che possa contare, cioè, sulla presenza di un guardaspiaggia– è un altro dei consigli- può sempre capitare infatti di aver necessità di essere tratti fuori velocemente dall’acqua, per un lieve malessere oppure semplicemente per un piccolo spavento, perché magari il piccolo non è ancora in grado di nuotare. In Italia la presenza del guardaspiaggia è sempre legata allo stabilimento balneare privato, mentre all’estero (soprattutto nelle spiagge francesi) sono spesso sorvegliati anche i tratti di mare libero”. Ben venga, poi, una spiaggia in cui si possa praticare attività fisica a misura di bimbo. Per godersi la vacanza, in qualunque posto ci si trovi, è essenziale in ogni caso secondo l’esperto non venire mai meno alle regole igieniche di base (ad esempio lavando spesso il bambino con l’acqua dolce della doccia o di un rubinetto) far fare al piccolo degli spuntini sani e leggeri e incitarlo a bere acqua”.

Claudia Montanari

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