CANBERRA – I trattamenti per la fertilità aumentano il rischio di difetti di nascita. La scoperta è stata fatta da uno studio dell’Università di Adelaide, in Australia. I ricercatori hanno messo a confronto le probabilità di difetti di nascita per i trattamenti più comuni, come la fecondazione in vitro, l’induzione dell’ovulazione o l’iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo.
Le gravidanze assistite hanno rischi di difetti di nascita dell8,3% rispetto al 5,8% delle gravidanze non assistite. In particolare il rischio associato alla fecondazione in vitro è del 7,2%, comunque più basso rispetto a quello dell’iniezione di spermatozoi, che è del 9,9%.
Michael Davies, ricercatore a capo dello studio dell’Università australiana, ha sottolineato che se si ha infertilità familiare spesso si corrono maggiori rischi di difetti di nascita, soprattutto nel caso di iniezione dello spermatozoo. Congelare gli embrioni, invece, ha evidenziato Davies, riduce di molto il rischio, perché gli embrioni difettosi solitamente non sopravvivono alle bassissime temperature.
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