Pubertà precoce, quando è vera e quando no? Come distinguerla
10 Febbraio 2014 - di Mari
ROMA – Pubertà precoce, se ne parla molto, ma di che cosa si tratta realmente? Il dottor Luca Bernardo, direttore Dipartimento Materno-Infantile AO Fatebenefratelli e Oftalmico Milano, fa il punto sul quotidiano Libero. Chiarendo anche la differenza tra pubertà precoce vera e pseudo pubertà precoce.
Innanzitutto, è bene chiarire che la pubertà normalmente si verifica nelle femmine tra gli gli 8 e i 13 anni e nei maschi tra i 9 e i 14 anni.
In questa fase dello sviluppo del bambino si hanno la comparsa e la maturazione dei caratteri sessuali, un repentino aumento della crescita, una accelerazione della maturazione ossea e dei cambiamenti nella psicologia e nel comportamento. modificazioni psicologiche e comportamentali.
La pubertà precoce si verifica quando i caratteri sessuali secondari (come peluria sul pube e sotto le ascelle, sviluppo del seno nelle bambine e dei testicoli nei bambini) si sviluppano prima degli 8 anni nelle bimbe e dei 9 nei bimbi.
Ma mentre la pubertà precoce vera è la conseguenza di un’attivazione precoce dell’asse ipotalamo-ipofisi-gonadi, nel caso della pseudo-pubertà precoce si ha un’iperproduzione di ormoni sessuali, di origine gonadica o surrenale.
Spiega a Libero Francesca Pinto, pediatra esperta in endocrinologia dell’età evolutiva e membro della commissione dell’Ormone della Crescita istituita dalla Regione Lombardia:
“Nel caso di pseudo-pubertà precoce, tra le eziologie più frequenti, oltre a forme neoplastiche e alcuni quadri sindromici, si segnala l’iperplasia surrenale congenita. Il percorso diagnostico prevede un’accurata valutazione endocrinologica, focalizzata oltre che sulla valutazione del grado di sviluppo dei caratteri sessuali secondari e sui parametri antropometrici, su dosaggi ormonali basali e da test da stimolo farmacologico, valutazione dell’età ossea mediante radiografia del carpo, valutazione del fundus oculi, ecografia surrenalica, pelvica nelle femmine e testicolare nei maschi. In caso di conferma del sospetto diagnostico è necessario eseguire una risonanza magnetica dell’encefalo per escludere patologie del sistema nervoso centrale”.
La pediatra distingue gli effetti della terapia:
“nella pseudo-pubertà precoce l’approccio terapeutico è finalizzato al trattamento delle cause, nella pubertà precoce vera la terapia medica si basa sulla somministrazione di analoghi del fattore di rilascio delle gonadotropine. Compito del pediatra consiste nel monitoraggio attento con i bilanci di salute sia dei parametri antropometrici dei piccoli pazienti, sia del grado di sviluppo dei caratteri sessuali secondari”.