Biondo champagne, il colore di tendenza della primavera 2020
28 Febbraio 2020 - di Silvia_Di_Pasquale
Si chiama biondo champagne e ormai da tempo impazza sui social. E’ il colore di tendenza della primavera 2020. Sebbene la stagione mite non sia ancora arrivata sulla carta, di fatto, le temperature si sono già adattate e con esse la voglia di lasciarsi alla spalle l’inverno optando per una nuova capigliatura dai toni lucenti.
Il biondo champagne è stato ideato seguendo le sfumature del celebre vino spumante francese (guarda le foto nei link in fondo alla pagina). La differenza che spicca dando un’occhiata alle tecniche più in voga negli anni passati è la mancanza di uno stacco tra radice e lunghezze tipico dello shatush, che sembra ormai superato. Ma non è neanche un ritorno alle mèches classiche, che stanno avendo comunque un revival ultimamente.
Il nuovo biondo è ricco di contrasti, caldi, freddi, a tratti metallici. Potrebbe rappresentare una sintesi tra le mèches e una tecnica di colorazione butterfly. La nota dolente è che basta dare un’occhiata alle foto delle hairstylist che lo hanno realizzato per rendersi conto che si tratta di un lavoro da esperti. Evitare quindi di affidarsi a chi non è particolarmente avvezzo a trattare tinte così innovative.
Per quel che riguarda la cura dei capelli, attenzione a non stressarvi troppo! Lo stress favorisce la crescita di capelli bianchi, come evidenziato da una ricerca pubblicata sulla rivista Nature, condotta tra Stati Uniti e Brasile sotto la guida di Ya-Chieh Hsu, dell’università americana di Harvard. E’ emerso che essere stressate induce le fibre del sistema nervoso simpatico a rilasciare grandi quantità del neurotrasmettitore noradrenalina, che viene assorbito dalle cellule staminali che rigenerano il pigmento responsabile del colore dei capelli e che si trovano nel bulbo pilifero, favorendone la rapida riduzione.
“I capelli che diventano bianchi a causa dello stress sono come un semaforo che sottolinea in maniera comprensibile a tutti come la vita quotidiana influisca pesantemente sulla nostra salute”, ha detto all’ANSA Carlo Alberto Redi, direttore del Laboratorio di Biologia dello Sviluppo dell’Università di Pavia.