Cellulite, la genetica non c’entra: ecco come combatterla davvero
7 Gennaio 2014 - di Mari
ROMA – Se c’è una democrazia femminile è quella della cellulite: colpisce tutte le donne, indiscriminatamente. E non bastano i trattamenti costosi o le spa a cinque stelle per rimuoverla per sempre, anche se in molto provano a farvelo credere. Come sottolinea Joey Atlas, specialista nella cura del corpo, su Justmetoday, per combattere davvero e definitivamente la cellulite bisogna prima di tutto conoscerla e sapere che cosa la peggiora e che cosa la elimina. E dimenticarsi di poterla annientare con dei cari e preziosi scrub o trattamenti estetici.
Altro mito da sfatare, sottolinea Joey, è quello che designa la cellulite come un fattore genetico ed ereditario: non è vero, dice il blogger esperto di corpo femminile. L’unico legame che la pelle a buccia d’arancia ha è con gli estrogeni, ormoni femminili: per questo colpisce solo le donne, che siano magre o grasse, e lascia indenni gli uomini anche obesi.
Proprio gli estrogeni favoriscono la ritenzione dei liquidi che aumenta il volume delle cellule del pannicolo adiposo localizzate soprattutto (come ben sanno le donne) sulle cosce e sul sedere, portando queste cellule a spargere il proprio contenuto di grassi tra le altre cellule, causando così la fastidiosa pelle a buccia d’arancia un po’ flaccida.
Quindi per eliminare la cellulite non servono impacchi pseudo-miracolosi o rilassanti seduti in spa, ma serve agire. I massaggi, per esempio, possono aiutare, perché stimolano la parte interessata. Ma conta soprattutto muoversi. Basta un po’ di attività fisica regolare, non per forza intensa.
L’importante è rimettere in moto la circolazione del sangue. Anche attraverso l’alimentazione. Per questo fanno bene gli alimenti ricchi di ferro e di vitamina C, come mirtilli e kiwi, che stimolano la circolazione. Vanno bene anche le proteine, che aumentano la massa muscolare, mentre vanno evitati gli eccessi di sodio (e quindi tutti i cibi con aggiunta di sale, come insaccati e formaggi). Ma soprattutto, sottolinea Joey Atlas, conta muoversi, facendo lavorare tutti i 90 muscoli delle gambe delle donne.