Clio Make Up contro la sindrome della ragazza felice: “Sono umana”
13 Marzo 2023 - di Silvia_Di_Pasquale
“Sono umana e ho momenti di fragilità”. “Oggi, il web sta invece diffondendo la ‘sindrome della ragazza felice’ quella che ‘tutto è perfetto, tutto va bene, il mio sedere è il più alto di tutti’. E questo perché qualsiasi rappresentazione di umanità e imperfezione desta risposta svalutative: se mostri una crepa, una ruga, una debolezza, vieni deriso e offeso”. A dirlo è Clio Make Up, all’anagrafe Clio Zammatteo, nel corso di un’intervista al Corriere della Sera a firma di Candida Morvillo.
Qualche giorno fa, l’influencer ha fatto un video per dire che “il mondo del beauty online è diventato un luogo spaventoso, tossico, dove per avere successo bisogna essere cattivi”. Insomma, l’universo glitterato della beauty e fashion icon non è così roseo come vogliono farci credere. La vita vera è un’altra e l’imprenditrice veneta ci tiene a sottolinearlo.
Clio e l’onestà di vendere prodotti solo se buoni
“Vendo prodotti solo se so che li ho fatti bene e chi mi segue lo sa. Il prodotto deve parlare da solo”. L’imprenditrice non è quindi pronta a mettere il dio denaro davanti alla qualità. Non importa se ciò corrisponde a minori guadagni. Lei preferisce essere onesta con se stessa e con il mondo esterno.
L’antefatto sullo sfogo social.
“Era uscito un mio nuovo tonico, i commenti dei follower affezionati erano positivi, ma essendo i social sempre più esposti a chi passa per caso, c’erano commenti molto aggressivi, lamentele sul prezzo. I miei collaboratori mi hanno sollecitato un video di spiegazioni. Ma io vendo prodotti solo se so che li ho fatti bene e chi mi segue lo sa, perciò ero contraria: il prodotto deve parlare da solo”, ha detto Clio al Corriere.
L’influencer del mondo beauty ha aggiunto: “Quando passi dall’essere persona a essere brand ti prendi non solo le antipatie personali, ma anche tutte le reazioni contro il marchio. Tutto ricade sulle mie spalle. E io sono sensibile, trattengo tutto come una spugna. Eppure, ho sempre ascoltato le critiche costruttive, le ho sempre usate per fare meglio, ma questo sistema, ora, mi fa paura