Dieta dimagrante paleo: carne e niente cereali come i cavernicoli
5 Giugno 2014 - di Mari
ROMA – Dieta dimagrante “paleo”: ovvero la dieta iperproteica ma non esclusiva, ispirata ai cavernicoli dell’Età della Pietra. Durante il paleolitico i nostri antenati non mangiavano cereali né derivati del latte, ma molta carne, insetti, lumache, radici, frutta, bacche e semi, e prestavano grande attenzione alle reazioni fisiche provate dopo la loro ingestione. Quindi se quello che mangiavano dava loro fastidio o diminuiva l’energia lo eliminavano dalla propria alimentazione.
Dagli studi fatti sulle ossa dei cavernicoli risulta che stavano meglio di noi: non avevano carie né cancro o diabete. Questo anche perché la dieta paleolitica non prevedeva zuccheri raffinati, ma solo quegli alimenti che si trovano in natura e che il nostro organismo riesce ad assimilare senza eccessivo lavoro.
Ma che cosa prevede la dieta paleo oggi? Se da un lato tornano in auge le bacche come le ormai famose “goji”, ci sono anche altri alimenti poco frequenti sulle tavole che fanno bene e non hanno (di solito) controindicazioni: sono i semi, siano essi di lino, di girasole o di papavero.
La dieta paleo prevede poi di mangiare carne non trattata, pesce non da allevamento, uova, frutta e verdura, soprattutto cruda. Da evitare latte e latticini, zuccheri raffinati, legumi e cereali. Da bere si consigliano, oltre all’acqua, tè verde e latte di cocco, mentre andrebbero evitati gli alcolici.
I risultati sono che si perde peso e si aumenta la massa muscolare senza dover contare grammi o calorie di quello che si mangia. La controindicazione è che, come in tutte le diete con un alto apporto di proteine animali, si rischia di appesantire le funzioni renali e cardiache. L’esclusione completa di latte e latticini, poi, soprattutto per le donne, potrebbe avere come conseguenza una carenza di calcio. Ma rischi di questo tipo sono insiti tutte le diete che escludono certi alimenti.